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MILANO - L’ex amministrazione delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, è ai domiciliari. La notizia, giunta oggi martedì 2 agosto, riferisce dell’arresto operato dalla Guardia di Finanza e di diverse perquisizioni compiute da un centinaio di finanzieri. Sarebbero inoltre state sequestrate decine di milioni di euro. [MORE]
A Vincenzo Consoli sono stati invece sequestrati personalmente 1,8 milioni di euro. I provvedimenti, emessi dalla Procura di Roma, sarebbero legati ad un’inchiesta relativa al biennio 2013-2014. I reati contestati sono di aggiotaggio ed ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.
Le perquisizioni nei confronti di Veneto Banca erano peraltro avvenute già un anno addietro: rientrava inoltre tra le banche sottoposte al cosiddetto investment compact di gennaio 2015. Gli ex vertici di Veneto Banca avrebbero responsabilità, secondo gli inquirenti, di aver “annacquato” il patrimonio di vigilanza della banca. Sarebbe dunque stata nascosta la reale consistenza di tale patrimonio.
I vertici avrebbero così nascosto la reale situazione bancaria, descrivendo di condizioni ottimali tutt’altro che corrispondenti alla realtà finanziaria dell’istituto. La creazione di questo fittizio patrimonio avrebbe così ingannato azionisti e risparmiatori, fissando il sovrapprezzo delle azioni di gran lunga superiore rispetto al quadro della situazione. Si aggrava così la vicenda dell’istituto bancario, dopo il precedente crac da circa 5 miliardi di euro.
[foto da: kreos-srl.com]
Cosimo Cataleta