Vangelo del Giorno: Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti
Parola e Fede Lazio Roma

Vangelo del Giorno: Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti

mercoledì 11 settembre, 2019

La fede è il frutto della verità della Persona nella quale si crede. L’Antico Testamento è un cammino di fede in fede perché è un cammino nella verità di Dio verso la sua pienezza. Basta togliere una verità alla Persona nella quale si crede e la fede si impoverisce. Invece si aggiunge una verità e la fede si arricchisce. Chi deve aggiungere verità a verità è la Persona, per noi è il Signore. All’uomo non è dato né di togliere e né di aggiungere. L’uomo invece è chiamato ad aderire a tutta la verità che il Signore di volta in volta gli rivela. Dio si rivela ad Abramo con il Dio Onnipotente. Abramo crede e per questo gli offre il Figlio. Dalla sua onnipotenza lo aveva ricevuto, dalla sua onnipotente lo avrebbe riavuto ancora una volta. Poi Dio si manifesta come il Signore della creazione. Poi come il Creatore, il Salvatore, il Redentore. Poi si entra nel mistero dell’Incarnazione del Figlio Unigenito del Padre e il mistero di Dio raggiunge la sua pienezza di verità con la confessione dell’unità nella natura e nella trinità delle persone divine. La verità di Dio, che è verità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, dalla quale è la verità della creazione, del tempo, di ogni uomo, del passato, del presente, del futuro e dell’eternità, della Chiesa una, santa cattolica, apostolica, di ogni persona battezzata e anche non battezzata, credente e non credente, in circa quattromila anni di rivelazione, manifestazione, illuminazione, conduzione per opera dello Spirito Santo, ha raggiunto il suo splendore. Questa verità è stata annunziata, proclamata, difesa da martiri e confessori della fede, apostoli ed evangelisti, profeti e dottori, teologi e maestri. Questa verità era il cuore stesso della Chiesa e per la sua difesa essa ha perso quasi tutto il mondo occidentale, che si è separato, distaccato, divenendo scismatico o cadendo nel triste errore dell’eresia, volendosi nutrire solo di briciole di verità, anziché della verità tutta intera alla quale giorno per giorno conduce lo Spirito Santo.

Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiar (Mc 5, 21-53).

Nei Vangeli sempre Gesù aggiunge verità a verità alla sua Persona. Con l’ascensione gloriosa al cielo tutta la verità è rivelata. Ora è missione dello Spirito Santo introdurci in essa per tutti i giorni della nostra vita. In verità si è verificato un misfatto che è giusto mettere in luce. Negli ultimi tempi il cristiano si è separato dallo Spirito Santo, perdendo il contatto con la sorgente della divina verità e con la luce eterna. Senza sorgente e senza luce, il cristiano ha iniziato a leggere tutto dalla sua mente e dal suo cuore. Senza lo Spirito Santo si è verificato il processo inverso. L’edificio stupendo della verità sulla quale poggiava tutta la fede, mattone dopo mattone, verità dopo verità, è stato smantellato dai discepoli di Gesù. Prima si è tolto lo Spirito Santo, Poi Cristo Signore. Poi il Padre. Poi la Chiesa. Poi il Vangelo. Poi la grazia. Poi la nozione stessa del male e delle sue conseguenze eterne. È come se l’edificio della verità fosse stato colpito da un terremoto così devastante da ingioiare nella terra le stesse pietre, lasciando al suo posto solo una distesa arida e brulla di terra neanche più coltivabile ad ortiche o cardi. Se il discepolo di Gesù non ritorna a lasciarsi governare dallo Spirito Santo, mai potrà accedere alle sorgenti della divina verità, giungendo, come al presente, ad adorare la menzogna e fare dell’immoralità il suo dio al quale consacrare l’intera vita. Le regole sono divine, non umane.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano si riannodi indissolubilmente allo Spirito Santo.
Notizia segnalata da (Homilyvoice)


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