Uova contaminate: dal Codacons stop a vendita prodotti a rischio
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ROMA, 12 AGOSTO – Lo scandalo uova contaminate continua a produrre effetti anche in Italia. A circa quattro giorni dalla notizia data da un portavoce della Commissione europea sull’utilizzo di Fipronil (un insetticida) negli allevamenti di alcuni Paesi dell’Unione, è arrivata anche la risposta del Codacons.
Carlo Rienzi, il presidente, ha infatti chiesto che “a garanzia della salute dei consumatori” sia sospesa la commercializzazione in Italia “di alimenti trasformati che contengano al loro interno uova provenienti da paesi classificati come a rischio”.[MORE]
Per Rienzi, l’inserimento dell’Italia nella lista dei 15 paesi destinatari di uova delle aziende coinvolte dallo scandalo rappresenterebbe, nei fatti, una smentita alle parole del Ministero della Salute, che aveva rassicurato sulla non commercializzazione nel nostro Paese di prodotti potenzialmente contaminati.
“Ancora una volta si forniscono troppo presto rassicurazioni ai cittadini” ha proseguito il presidente del Codacons, sottolineando la necessità di “istituire una rete di controlli preventivi”. “Solo a posteriori”, ha poi chiuso Rienzi, si è deciso di incrementare le verifiche attraverso le regioni, una scelta tardiva e non sufficiente.
Stando ai dati dei Coldiretti, due italiani su tre si dicono preoccupati per la questione uova contaminate. Un ruolo determinante nella diffusione del timore è giocato dalle passate emergenze sanitarie, dalla mucca pazza all’aviaria, che hanno profondamente segnato l’opinione pubblica.
Ed intanto, mentre la Commissione Europea estende i controlli anche alla carne di pollo per ragioni di precauzione (la contaminazione riguarda infatti soprattutto le galline ovaiole), dal Belgio è arrivata la notizia che già nel giugno 2016 il Consiglio Superiore della Sanità belga aveva avvertito della tossicità del Fipronil.
Nonostante questo, tuttavia,” l’agenzia per la sicurezza alimentare di Bruxelles non aveva organizzato alcuna rete di controlli per verificare l’utilizzo di fipronil nella catena alimentare”. A riportarlo è il quotidiano vallone Le Soir.
Benchè sembri scongiurato il rischio di commercializzazione in Italia di uova contaminate, restano ad ogni modo dubbi sulla vendita dei prodotti derivati da uova. Per questi, infatti, verificare la provenienza ed escludere ogni contaminazione risulta essere più complesso. Ad ogni modo, tanto le autorità competenti quanto gli esperti del settore continuano a sottolineare come vadano evitati inutili allarmismi.
Paolo Fernandes
Foto: corrierenazionale.it