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VIBO VALENTIA - La Squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata a corruzione in atti giudiziari, falso pubblico, turbata libertà degli incanti e peculato. A finire in carcere il titolare dell’istituto per le vendite giudiziarie, Vincenzo Grasso, di 45 anni, e due suoi collaboratori, Domenico Mazzotta, di 57 anni, e Michele Cuccione, di 52. Per la moglie di Grasso, Francesca Gerace, di 42 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre una quinta persona risulta, al momento, irreperibile.
Gli indagati si appropriavano direttamente dei beni messi all’asta oppure facevano in modo che a vincere le gare fossero prestanome delle persone che avevano subìto l’esproprio degli immobili, che così si riappropriavano del bene. [MORE]
L’operazione, denominata “Ultimo incanto”, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, che ha chiesto ed ottenuto dal gip l’emissione delle ordinanze di custodia cautelare. Nell’inchiesta le persone indagate sono in tutto 21 e non sono coinvolti né magistrati né impiegati del tribunale.