Trentamila suini macellati clandestinamente in Calabria
Cronaca Lazio Roma

Trentamila suini macellati clandestinamente in Calabria

martedì 14 settembre, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

LA CALABRIA MOLTO INTERESSATA ALLA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE COMMERCIALIZZAVA ILLEGALMENTE I SUINI

30mila suini macellati clandestinamente in Calabria: rischio chiusura per le imprese suinicole calabresi

Spiegato perchè in commercio carni e produzioni a prezzi da saldi

“Il Commercio illegale di suini scoperto dalla Guardia di Finanza di Matera colpisce ancora una volta la Calabria ed ormai si allarga a macchia d’olio mettendo a rischio chiusura le imprese suinicole calabresi e compromettendo le nostre spiccate capacità imprenditoriali in un comparto che per le produzioni tutelate è conosciuto in tutto il mondo”. Pietro Molinaro presidente regionale di Coldiretti Calabria è molto determinato nella battaglia contro le contraffazioni, i taroccamenti ed il traffico illecito di animali “tutto ciò continua colpisce al cuore la nostra economia agricola ed agroalimentare”.[MORE] La Guardia di Finanza – con la quale ci complimentiamo -sta svolgendo un compito di prim’ordine scoprendo che intorno a questo tipo di attività illecita si sviluppa un intreccio di affari perversi che alimentano circuiti finanziari illegali che arrischiscono personaggi senza scrupolo e mettono a rischio a loro insaputa la salute dei cittadini”. In Calabria –secondo gli accertamenti venuti fuori dall’indagine – sono stati infatti macellati clandestinamente 30mila suini e drammaticamente questo fa emergere le difficoltà che subiscono le imprese suinicole che lavorano in trasparenza e onestamente. “E’ l’ulteriore prova provata -commenta Molinaro – del perché si possono trovare in commercio carni e prodotti a prezzi da “saldi di fine stagione”! L’appello della Coldiretti è chiaro: occorre maggiore severità nei controlli dove ancora si riscontra timidezza e mancanza di coordinamento. E’ necessario intensificare, come diciamo da tempo, i controlli sulla movimentazione di animali effettuata su strada oltre che controllare le “stalle di sosta” che sono lo snodo cruciale per stabilire la provenienza degli animali. Insieme alla meritoria opera della Magistratura e della Guardia di Finanza occorre, anzi è indispensabile, un ruolo più attivo dei servizi veterinari regionali che sembrano non aver colto la reale portata del fenomeno e che non possono ridursi a controllare solo le carte con un atteggiamento “prudente e bonario” e tra l’altro autolimitandosi nei poteri. Quello che continua ad accadere, per il Presidente della Coldiretti regionale, dimostra ancora una volta quanto sono fragili le regole sul versante dell’indicazione di origine che, senza l’approvazione della Legge in discussione in Parlamento che rende obbligatoria l’origine e l’etichettatura su tutti i prodotti agricoli ed agroalimentari, può essere facilmente aggirata. Ma si sa, queste cose adesso sono ignorate -conclude Molinaro -anche se poi ritornano di grande attualità in occasione di emergenze sanitarie che spaventano tutti.
 

 


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