Tre città toscane in lizza per divenire "capitale della cultura europea"
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SIENA, 13 NOVEMBRE 2013 - A partire dal 1985 una città dell'Unione europea viene nominata capitale della cultura europea per un anno. Le ripercussioni positive sulla città prescelta come "capitale" sono intuibili: incremento del turismo, visibilità internazionale, finanziamenti comunitari e nazionali. Tra poco più di cinque anni, nel 2019, toccherà a una città italiana l'ambito ruolo di leadership culturale. Questo è il dato certo. Meno certo invece il nome della fortunata prescelta.
Molte sono infatti le città del nostro Paese che hanno presentato la propria candidatura. Ventuno in tutto. Venezia, Urbino, Matera, Ravenna, Perugia, Aosta, per esempio.
Ma è in Toscana che la "battaglia" sembra essere più agguerrita. Ben tre città intendono infatti proporsi alla ribalta internazionale. Siena, Pisa e Grosseto. La prima sembra essere avvantaggiata sulle altre due. Oltre che per le innegabili tradizioni culturali e artistiche, in quanto il "Governatore" regionale Rossi ha ufficialmente dichiarato di ritenere la città el Palio quella più rispondente a rivestire il ruolo di leadership culturale.
Pisa e Grosseto non sembrano però avere riposto le proprie speranze e di fatto non hanno ritirato la propria candidatura. Lo status di di ex repubblica marinara per la prima e l'unicità della cultura maremmana per la seconda sono i jolly delle due città "avversarie" di Siena. Questo genere di divisione interna, non sembra ovviamente rafforzare la candidatura toscana. Il rischio è quello che tra le tre "litiganti" se la goda alla fine una città al di fuori del "Granducato".[MORE]
In ogni caso, entro la fine del mese, tutte le città candidate saranno convocate a Roma per illustrare a una Commissione internazionale le caratteristiche della propria offerta culturale.
RAFFAELE BASILE