Trattativa Stato-Mafia: Berlusconi convocato a Palermo come teste, ma non si presenta


PALERMO, 18 LUGLIO 2012 – Una riunione con gli economisti. Sarebbe questo il motivo del “legittimo impedimento” per cui Silvio Berlusconi non si sarebbe presentato alla convocazione fatta dai pm della procura di Palermo che stanno indagando sulla trattativa tra Stato e mafia dei primi anni Novanta, messa in atto, secondo le ipotesi giudiziarie, per porre fine alle stragi di mafia.
Secondo quanto riportano questa mattina i principali quotidiani nazionali, Berlusconi sarebbe stato convocato dai giudici come testimone per lo scorso 16 luglio, ma l'ex presidente del Consiglio non si sarebbe presentato adducendo come motivazione importanti “impegni presi in precedenza”. Gli impegni sarebbero, appunto, un incontro di economisti e politici promosso dall'ex ministro Antonio Martino e svoltosi a porte chiuse a Villa Gernetto, in Brianza, durante il quale si sarebbe discusso di euro, crisi e di Europa.[MORE]
Berlusconi avrebbe dovuto essere interrogato come teste, come persona informata sui fatti, in merito alla trattativa tra Stato e Mafia Nello specifico, secondo le indiscrezioni riportate dai quotidiani, i pm vorrebbero interrogare Berlusconi in merito ad alcune spese fatte per conto di Marcello Dell'Utri, tra cui l'acquisto di una villa e alcuni prestiti infruttiferi al senatore del Pdl. Nell'ambito dell'inchiesta, i pm sospetterebbero anche che Dell'Utri sia stato nel 1994 il portavoce di alcune minacce mafiose a Berlusconi, nell'anno della suo primo Governo. L'ex presidente del Consiglio, questa l'ipotesi dell'accusa, potrebbe essere stato, quindi, vittima di estorsioni economiche e politiche. L'interrogatorio con i Pm della procura di Palermo è stato rimandato a data da destinarsi.
Serena Casu