Tragedia a Eboli: bimbo di 13 mesi azzannato e ucciso da due Pitbull, ferita la mamma.
Cronaca Campania Salerno

Tragedia a Eboli: bimbo di 13 mesi azzannato e ucciso da due Pitbull, ferita la mamma.

martedì 23 aprile, 2024

EBOLI - Nel tranquillo contesto di una villetta immersa nel verde della frazione Campolongo a Eboli, provincia di Salerno, si è consumata una tragedia che ha sconvolto l'intera comunità. Un bimbo di soli 13 mesi è stato azzannato e ucciso da due pitbull nel cortile di casa, mentre la madre e lo zio del piccolo cercavano disperatamente di allontanare gli animali.

La dinamica dell'aggressione, ricostruita attraverso le testimonianze dei presenti, ha rivelato un attacco improvviso: uno dei due cani ha scattato contro il bambino, seguito immediatamente dall'altro pitbull. La madre è intervenuta per proteggere il figlio ma è rimasta ferita, mentre lo zio, nel tentativo di aiutare, è caduto e ha riportato lesioni a un ginocchio.

L'attacco è durato pochi istanti, ma le ferite riportate dal bambino sono risultate fatali. Nonostante l'arrivo tempestivo di un'ambulanza, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane vittima. La madre, fortunatamente, è stata medicata sul posto e non ha necessitato di ricovero ospedaliero.

Ci sono molti dubbi che circondano questa tragedia. In particolare, sorprende il fatto che i due pitbull coinvolti non avessero mai mostrato segni di aggressività in passato, secondo quanto dichiarato dagli stessi membri della famiglia. Una zia del bambino ha rivelato che i cani non conoscevano il piccolo, poiché venivano tenuti separati in una stanza quando lui era presente.

Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha espresso sconcerto per l'accaduto, definendolo "improvviso" e ribadendo l'importanza di prestare attenzione a razze di cani particolarmente vigorose, come i pitbull. Anche un esperto in educazione cinofila, Pierluigi Raffo, ha sottolineato che la responsabilità non ricade sui cani stessi, ma su chi li gestisce. Raffo ha sollevato la questione della necessità di una formazione specifica per i proprietari di cani di razze particolari, affinché possano essere gestiti in modo corretto e sicuro.

L'Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) ha chiesto un intervento legislativo per regolamentare la detenzione di razze canine considerate pericolose, mentre l'Associazione italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente (Aidaa) ha invitato a non giungere a conclusioni affrettate sulla responsabilità dei cani senza un'accurata indagine sulla dinamica dell'aggressione.

Questa tragedia, che richiama alla mente episodi simili avvenuti in passato, solleva interrogativi importanti sulla gestione e la regolamentazione della detenzione di cani di razze considerate potenzialmente pericolose. In un momento di dolore e sgomento per la comunità di Eboli, emerge la necessità di affrontare seriamente questa problematica al fine di prevenire futuri incidenti simili.


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