Terrorismo, arrestato un tunisino a Roma: avrebbe reclutato adepti in carcere
Cronaca Lazio

Terrorismo, arrestato un tunisino a Roma: avrebbe reclutato adepti in carcere

martedì 10 gennaio, 2017

ROMA, 10 GENNAIO - Avrebbe fatto proseliti dal carcere Saber Hmidi il tunisino di 34 anni arrestato nell'ambito dell'indagine antiterrorismo, denominata "Black Flag", condotta dalla Digos di Roma e dalla polizia penitenziaria, perché considerato appartenente all'organizzazione terroristica Ansar al-Sharia (i seguaci della legge divina di Allah, gruppo terroristico jihaidista attivo in Tunisia dal 2011). [MORE]

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita alle prime ore dell'alba dagli uomini del Nic della Polizia penitenziaria in collaborazione con la Digos, gli è stata notificata nel penitenziario romano di Rebibbia dove è attualmente detenuto per altra causa. A renderlo noto è il sindacato Sappe, che ha spiegato che Saber è stato indagato per il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico in quanto, come rilevato dalle attività investigative del Nic, «partecipava all'organizzazione terroristica Ansar al-Sharia, affiliata, e di fatto ricompresa, in quella denominata Isis».

Dalle indagini sarebbe emersa la «particolare capacità di indottrinamento dei compagni di detenzione» di Saber. Il 34enne, descritto come una persona «violenta», nel periodo di reclusione in carcere avrebbe detto ai compagni di cella: «Una volta libero andrò in Siria a combattere con i fratelli musulmani». Avrebbe inoltre urlato agli agenti: «Vi taglio la testa se non mi accontentate».

«Hmidi Saber – ha spiegato ancora il Sappe - ha manifestato atteggiamenti coerenti con l'ideologismo dell'Isis mediante aggressioni intramurarie nonché con il proposito di essere pronto a recarsi in zona di combattimento per assolvere il Jihad. Ha manifestato, talvolta in maniera evidente, talaltra in maniera criptica, profondi sentimenti anti occidentali».

L'operazione Black Flag, iniziata con l'arresto del tunisino, ha portato a perquisizioni in tutto il Lazio nei confronti di persone sospettate di appartenere a organizzazioni terroristiche.

Durante la perquisizione della casa di Saber la Digos di Roma rinvenne una bandiera riconducibile all'organizzazione terroristica Ansar Al Shari'a e numerosi supporti informatici, telefonia mobile e documenti d'identità (passaporti e patenti di guida intestati a stranieri) di sospetta illecita provenienza. Da allora il Nic ha raccolto elementi investigativi significativi che hanno consentito di dimostrare la pericolosità dell'uomo e la sua radicalizzazione violenta di matrice confessionale, nonché una elevata capacità di indottrinamento ideologico.

L’odierna operazione ha infine permesso di sventare l'opera di proselitismo e il reclutamento in carcere di adepti che, una volta in libertà, si sarebbero potuti rendere protagonisti di atti terroristici.

[foto: it.blastingnews.com]

Antonella Sica

 


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