Tbc al Gemelli, sette indagati per epidemia colposa
Cronaca Lazio

Tbc al Gemelli, sette indagati per epidemia colposa

mercoledì 21 settembre, 2011

ROMA, 21 SETTEMBRE 2011 – Ad un mese dalla scoperta dei neonati positivi alla Tubercolosi al Policlinico Gemelli, la Procura di Roma ha posto sotto indagine sette persone: sei dipendenti del Policlinico ed il medico di base dell'infermiera. Per tutti è stato ipotizzato il reato di epidemia colposa, sono infatti 122 i bambini risultati positivi ai test, e lesioni colpose.[MORE]

Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe stato proprio il comportamento degli indagati a rendere possibile l'epidemia, in particolare per quanto concerne l'aver trascurato i necessari controlli inerenti al caso dell'infermiera.

Tra gli indagati, oltre a due medici che avevano il compito di svolgere tali visite periodiche ed il loro coordinatore, ci sarebbe anche il medico di base dell'infermiera, “colpevole” di non aver fatto una corretta diagnosi della malattia.

Il “codice rosso” scattato con i primi casi ha portato al controllo di più di mille bambini. Nonostante questo, comunque, la tesi degli inquirenti è che l'intera struttura di controllo del Policlinico Gemelli non abbia funzionato. L'infermiera risultata all'origine della diffusione della tbc, infatti, sarebbe risultata positiva ai test già nel 2005, ma da allora nessuno si è preoccupato di monitorare la sua situazione. Per questo motivo il pubblico ministero Alberto Pioletti ed il procuratore aggiunto Leonardo Frisani hanno inserito nel registro degli indagati, oltre al già citato personale medico, un dirigente della struttura ed i due delegati per i controlli sul personale, cioè il capo di neonatologia e un funzionario amministrativo.
Da accertare secondo la Procura di Roma anche come la donna sia stata infettata, se per contatto con il marito (anch'egli infermiere presso la struttura e affetto da una forma non infettiva di Tbc) o con altri oggetti.

Forti intanto, sono le proteste dei genitori, che accusano il personale del Policlinico di non averli avvisati dei primi contagi. Tra di loro anche l'avvocato e deputata di Futuro e Libertà Giulia Bongiorno, madre di Ian, 7 mesi, risultato comunque negativo ai test. «Non voglio vendetta, voglio verità. Come le sei famiglie che a me si sono rivolte». Sei, infatti, sono le famiglie che a lei si sono rivolte per avviare una class action contro il Policlinico. In campo è sceso anche il Codacons, che ha definito questo come «il più grave scandalo degli ultimi venti anni» ed ha annunciato altre tre azioni legali contro la struttura.


Andrea Intonti


Autore
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