Stragi naziste: Germania non deve risarcire vittime italiane
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BRUXELLES, 3 GENNAIO 2012 – La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha accolto il ricorso della Germania contro l’Italia per bloccare le indennità alle vittime dei crimini nazisti. Secondo la sentenza l’Italia “ha mancato di riconoscere l’immunità riconosciuta dal diritto internazionale” a Berlino per i reati commessi dal Terzo Reich. La Corte ha accolto tutti i punti di ricorso presentati dalla Germania che accusava l'Italia e il suo sistema giudiziario di "venire meno ai suoi obblighi di rispetto nei confronti dell'immunità di uno stato sovrano come la Germania in virtù del diritto internazionale". La lettura della sentenza è durata 80 minuti, durante i quali la Corte dell’Aja ha accettato la richiesta di Berlino di “ordinare all’Italia di prendere tutte le misure necessaria” affinché le decisioni della giustizia italiana non entrino in conflitto con questa disposizione sovranazionale. Il contenzioso trova le sue radici nell’eccidio del 29 giugno 1944, quando l’esercito tedesco uccise 203 persone a Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo). [MORE]
Le vittime erano tutte civili: donne, bambini e uomini anziani. Nel 2008 una sentenza della Cassazione aveva ritenuto la Germania responsabile per quei crimini e l’aveva condannata al risarcimento dei familiari delle vittime. La decisione della Cassazione era stata considerata un precedente storico, in quanto per la prima volta si riconosceva il diritto per i familiari delle vittime a essere risarcite. Nessun altro Paese aveva mai intentato cause di risarcimento nei confronti della Germania in ottemperanza alla clausola dell’immunità giurisdizionale. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha commentato che “l’Italia rispetta la sentenza dell’Aja, anche se i suoi contenuti non coincidono con le sue posizioni” e al tempo stesso intende affrontare insieme alla Germania tutti gli aspetti che derivano dalle vicende della Seconda Guerra Mondiale.
Giulia Cancedda
(fonte foto: adnkronos.com)