Stasi su aeroportuale calabrese ed in particolare sull'aeroporto Sant'Anna di Crotone
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La Vicepresidente Stasi interviene sul sistema aeroportuale calabrese ed in particolare sull’aeroporto Sant’Anna di Crotone
CROTONE 13 FEB. 2012 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – in merito al sistema aeroportuale calabrese, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Già dal suo primo insediamento questa giunta regionale, guidata dal Presidente Giuseppe Scopelliti, ha ribadito che il sistema aeroportuale è di fondamentale importanza, e perciò va salvaguardato ogni sua componente.
Registriamo – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi - con positivo interesse la crescita che in questi ultimi anni ha avuto l’aeroporto di Lamezia Terme, ma non dobbiamo disperdere gli sforzi mirati a far decollare definitivamente Crotone e Reggio Calabria che oggi, più che mai, hanno bisogno di essere sostenuti per poter essere messi in sicurezza. In particolare l’aeroporto Sant’Anna di Crotone ha attestato una velocità di crescita importante ed entro i prossimi due anni potrebbe raggiungere il suo punto di pareggio di bilancio, per poi continuare a crescere secondo un trend finanziario positivo. Per l’anno 2011 si sono raggiunti i 130mila passeggeri circa, contro i 105 mila del 2010, con un incremento di circa il 20%, di gran lunga superiore alla crescita complessiva avuta dal sistema aeroportuale italiano che ha chiuso il 2011 con una crescita del traffico passeggeri pari al 6,4%. Grazie all’intervento della Regione Calabria si è riusciti ad avere per l’aeroporto Sant’Anna un finanziamento di circa 31milioni immediatamente spendibili.
Questo testimonia l’attenzione che ha dato questa giunta regionale all’aeroporto di Crotone. I cantieri che presto saranno aperti – ha proseguito la Vicepresidente Stasi -consentiranno di far diventare lo scalo pitagorico, un’eccellenza fra i piccoli aeroporti nazionali, che con il supporto della Regione Calabria potrà integrare, oltre ai propri voli nazionali anche voli charter, consentendo un sicuro incremento di passeggeri provenienti da fuori territorio. Sarebbe contraddittorio da parte del governo nazionale, proprio nel momento di massimo rilancio, riconsiderare il ruolo del Sant’Anna all’interno di un piano nazionale degli aeroporti che rischia di realizzare un taglio orizzontale, senza tenere conto delle singole potenzialità. Eclatante è il caso di Bergamo Orio al Serio che fino a dieci di anni fa aveva un traffico quasi nullo.
Una buona politica commerciale e l’arrivo di compagnie low cost lo hanno fatto diventare il quarto aeroporto italiano. La vera esigenza, in questo momento, è quella di mettere ordine e individuare le priorità. Quello della dimensione e dell’attuale flusso di passeggeri è un criterio che da solo non basta. Occorre guardare il contesto, l’economia locale, la presenza o meno di altre infrastrutture, per accorgersi che forse questi territori aspettano, prima o poi, una vera perequazione infrastrutturale. Una riflessione che chiedo di fare al Ministro Passera, in un momento particolare come questo, in cui si parla tanto di federalismo, in cui lo Stato ha difficoltà a farsi carico degli oneri che gravano sugli aeroporti, riguarda l’ipotesi di sospendere gli aiuti pubblici agli aeroporti del Nord considerato che sopra il Po, sull'asse Torino-Venezia, ogni 50 chilometri c'è una pista d'atterraggio e magari collegate anche con imponenti autostrade”. [MORE]