Siria: ucciso il cameraman rapito, precipita la situazione ad Aleppo
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Siria: ucciso il cameraman rapito, precipita la situazione ad Aleppo

lunedì 13 agosto, 2012

DAMASCO, 13 AGOSTO 2012- Hatem Abu Yahiya, il cameraman rapito venerdì da un gruppo di ribelli siriani anti-regime, è stato ucciso: lo ha annunciato poco fa al Ikhbariya (Syria News), uno dei due canali ufficiali della tv di stato, cui risulta però che il resto della troupe, compresa la giornalista Yara Saleh, dovrebbe stare bene.


Proprio ieri era apparso un video amatoriale girato dai rapitori in cui la donna, in abiti tradizionali, affermava di essere in buona salute, trattata nel migliore dei modi, ma esposta ai bombardamenti e alle violenze delle forze governative nel sobborgo di Tal, a nord di Damasco.[MORE]


Pedina di scambio per la liberazione della troupe, sarebbe proprio la fine di raid e bombardamenti, che i ribelli chiedono a gran voce al governo, mentre la situazione precipita in tutto il Paese.


Sempre più, infatti, sono le zone coinvolte negli scontri, e secondo le agenzie umanitarie, il bilancio delle ultime 48 ore sarebbe di oltre 150 vittime, la cui morte, precisa Babacar Gaye, capo della Missione di Supervisione delle Nazioni Unite in Siria, è imputabile tanto alle milizie di Assad quanto agli insorti, sempre più violenti e disposti a tutto.


Continua a crescere, intanto, il numero dei rifugiati accolti dalla Turchia, che poche ore fa ha sfiorato la cifra delle sessantamila unità; solo nelle ultime trentasei ore, oltre settemila siriani avrebbero attraversato il confine turco, soprattutto in seguito all'aggravarsi della situazione ad Aleppo, da cui sarebbero in fuga migliaia di donne e bambini.

(immagine da: www.nanopress.it)

Simona Peluso


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