Scoperto intreccio criminale Napoli-Cina per il commercio di merce contraffatta
NAPOLI, 9 GIUGNO 2011 - La Procura di Napoli ha sgominato una fitta rete internazionale di traffico illecito di prodotti falsi.
La merce veniva contraffatta nei laboratori cinesi e poi importata nei principali porti del Mediterraneo per essere infine venduta in Europa.
Veniva falsificato qualsiasi tipo di materiale, ma soprattutto capi di abbigliamento, scarpe e sigarette.[MORE]
Oltre al danno economico, molto elevato anche il rischio per la salute degli acquirenti finali: un’attenta analisi chimica, infatti, ha evidenziato nelle sigarette sequestrate quantità di catrame e nicotina altamente al di sopra della norma.
L’operazione condotta dalla Finanza, denominata “Katanà”, vede indagate 40 persone e già sono state imposte 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere.
I finanzieri hanno effettuato controlli e ispezioni sia in Cina che nei porti di Gioia Tauro, Napoli e Taranto, scoprendo una vasta organizzazione criminale fondata su frequenti contatti e affari tra ambienti imprenditoriali cinesi e napoletani, con il beneplacito dei clan Sarno e Mazzarella (della periferia orientale di Napoli).
Si continua ad indagare infine su eventuali complicità all’interno degli uffici della dogana partenopea.
Maurizio Grimaldi
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