Scorie radioattive francesi: ritorna la paura del nucleare
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BOLOGNA, 15 SETTEMBRE - L’eco della tragedia di Fukushima continua a farsi sentire. Anche se stavolta il pericolo è molto più vicino, dietro l’angolo. Il centro di trattamento scorie francese, presso Centraco, si trova infatti a poche centinaia di chilometri dall’Italia.[MORE]
L’esplosione improvvisa di una cisterna ha gettato alcuni giorni fa la Francia, e non solo, nel panico più totale. Il timore per la fuoriuscita di materiale altamente radioattivo sembrava concreto: una nube letale si sarebbe potuta librare nell’aria. Solo alcune ore dopo la messa in sicurezza del sito, con le fiamme ormai domate (diversamente dal panico ancora dilagante scatenatosi dopo la notizia), l’Autorità per la sicurezza nucleare francese ha “rassicurato” la popolazione dichiarando lapidariamente: “«Non ci sono state fughe radioattive, l'incidente è chiuso».
Morcoule, è questo il nome della centrale che ha prodotto le scorie stoccate a Centraco, una delle più vecchie del Paese d’oltralpe, è divenuta per alcune ore famosa quanto Fukushima. Ed ha riaperto il dibattito sul nucleare: gli ambientalisti chiedono a gran voce la sospensione dell’utilizzo delle centrali nucleari nell’UE. La sicurezza della popolazione e dell’ambiente dovrebbe restare comunque il punto di riferimento di tutte le politiche energetiche future: il nucleare produce scorie altamente pericolose e non smaltibili. Dopo Marcoule il futuro energetico del Paese, e dell’UE, potrebbe indirizzarsi con decisione verso le “rinnovabili”: sarà veramente così?
Gianluca Francesco Pisutu - Redazione Emilia Romagna