Roma: operazione sbagliata, altre 5 per correggere l'errore, poi la morte
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Roma - 36 giorni di agonia per un errore e la morte per un uomo di 52 anni all’ospedale San Pietro – Fatebenefratelli di Roma.
Virgilio Nazzari era stato ricoverato per sottoporsi a una nefrectomia (l’asportazione di un rene sede di tumore) e nei giorni successivi ha subito altri cinque interventi a seguito di un processo necrotico irreversibile, causato dalla chiusura dell'arteria sbagliata.[MORE]
Il pm Paola Filippi ha aperto l’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti.
I familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Francesco Lauri, l’uomo, ricoverato per l’asportazione di un tumore al rene, sarebbe deceduto perchè nella prima operazione gli sarebbe stata chiusa per errore l’arteria mesenterica.
Ieri, su ordine del pm, è stata eseguita l’autopsia: all’accertamento medico-legale erano presenti il consulente della procura, quello della famiglia e un esperto nominato dallo stesso ospedale.
E tutti, sembrano concordare sul fatto che il primo intervento chirurgico sia stato la causa di tutto e abbia contribuito a determinare la morte del paziente.
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