Rimini, città in rivolta contro l'aggressione razzista
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RIMINI, 24 MARZO - Oggi si aggiungo dettagli alla violenta aggressione razziale avvenuta ieri pomeriggio a Rimini. "Negro di merda", urlava Valerio Amato mentre colpiva prima con un coltello a serramanico, poi con calci e pugni Emmanuel Nnumani, 25 anni, nigeriano, che ora è attaccato alle macchine del reparto di rianimazione dell’ospedale Infermi in prognosi riservata. Rimini non è rimasta in silenzio: già nel pomeriggio la popolazione della città romagnola ha partecipato ad un presidio antirazzista in centro, organizzata da Casa Madiba network, alla quale hanno partecipato molti migranti che ora risiedono o sono ospiti nel riminese. [MORE]
Secondo il pm Davide Ercolani, titolare del fascicolo, "non c’è altra spiegazione evidente al momento oltre il razzismo", e "il fatto che continuasse ad inveire contro di lui in certi termini ci dice che quello xenofobo potrebbe essere il movente". Emmanuel era molto conosciuto in viale Trieste: ragazzo mite, arrivato in città da 3 o 4 mesi al massimo."Un ragazzo d’oro", dicono di lui. Passava le giornate davanti al supermercato: "Aiutava le persone anziane con le buste della spesa e i carrelli, poi si accontentava di quello che ognuno gli dava. Buongiorno o buonasera ad ogni avventore, un augurio che era allo stesso tempo una richiesta di aiuto. Sorrideva sempre", dichiara un testimone.
Ieri pomeriggio poco dopo le 18 e 30, Amato viaggiava con il padre, e si è fermato all’improvviso di fronte all’ingresso del negozio, scendendo e iniziando a picchiare e insultare il giovane africano. Il padre è sceso a cercare di calmare il figlio dopo le prime coltellate, permettendo ad Emmanuel di scappare verso la spiaggia. Ma l'aggressore è salito in macchina e gli è andato addosso ancora schiacciandolo contro un furgone. Poi è sceso,ed ha ricominciato a picchiarlo. Pare che, dopo essere stato fermato, Amato sia risultato positivo al test anti-droga, più precisamente era sotto effetto di cocaina.
Per suoi legali, gli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, una spiegazione in realtà esiste, e non è l’odio razziale: "In diverse occasione nel passato,Amato si sente perseguitato".
Intanto Rimini si è mobilitata a sostegno di Emmanuel. Il prefetto Maurizio Improta gli ha concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Quando, come sperano tutti, si riprenderà potrà rinunciare alla procedura di riconoscimento dello status di rifugiato.
Maria Minichino
(fonte immagine repubblica.it)