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CANOSA DI PUGLIA, 8 AGOSTO 2015 - Si è spenta nella giornata di ieri, un’altra giovane e innocente vita, sulla SS 93, la Strada Statale Appulo-Lucana, nel tratto che collega Canosa di Puglia (BT) a Loconia, piccola frazione di Canosa. La vittima porta il nome di Antonio Di Nunno, 21enne bracciante agricolo, e sarebbe dovuta probabilmente alla perdita del controllo della sua autovettura, una Fiat Punto, schiantatasi contro una Renault Scenic (con a bordo due persone di Minervino Murge, rimaste ferite non gravemente). [MORE]
Cause comunque in corso di accertamento e al vaglio delle autorità competenti. L’impatto, piuttosto violento, si è rilevato fatale per il giovane ragazzo. Inutili i tentativi di rianimazione: la morte è avvenuta poco dopo l’arrivo del 118. Trattasi dell’ennesima tragedia su quella maledetta strada, ed in particolare proprio del suddetto tratto Canosa-Loconia. Già nell’agosto 2014, infatti, altri due ragazzi canosini, Giuseppe Pizzuto e Michele Baldassare, entrambi 19enni, avevano tragicamente perso la vita, gettando nello sconforto l’intera cittadinanza.
Una cittadinanza che ha poi provato a rialzarsi, non solo non dimenticando ma mobilitandosi con concretezza e determinazione, attraverso la costituzione di un’associazione dedicata ai due ragazzi, l’”Associazione Amici di Giuseppe e Michele”, costituita in data 18 dicembre 2014. Una accurata opera di sollecitazione, nei confronti delle istituzioni, su tutte quelle di revisione ed ammodernamento della SS 93, cominciata nel febbraio 2015.
Purtroppo, il percorso per il rifacimento totale della strada appare ancora lungo, ragion per cui diviene sempre più necessario proseguire in questa opera di sollecitazione, per evitare altre tristi tragedie, ponendo in una situazione di sicurezza accettabile una strada maledetta e pericolosa.
Queste le prime proposte avanzate dall’associazione circa cinque mesi addietro: coinvolgimento dell’Anas per l’inizio dei lavori di manutenzione e sicurezza, apposizione di segnalimiti a distanza di 25 m, sbancamento delle cunette laterali, ripasso segnaletica orizzontale, risanamento generale dell’asfalto nelle parti più compromesse della strada, apposizione di pannelli a ridosso delle curve pericolose, nonché di gemme catarifrangenti, accompagnata da una campagna pubblicitaria sul tema della sicurezza stradale.
Il tutto, nell’attesa di interventi strutturali, sollecitati dalla stessa Associazione e dall’attuale amministrazione comunale. Si era parlato anche di una diretta sollecitazione del Prefetto nei confronti dell’Anas, nell’auspicio di anticipare l’intervento di manutenzione. Perché non è possibile attendere il 2020, data per il quale sarebbe previsto un intervento strutturale a carattere regionale. Qui la politica locale dovrà essere abile ad entrare in gioco, garantendo tempi più stretti ed una adeguata opera di responsabilizzazione (detto della campagna pubblicitaria sulla sicurezza).
La sollecitazione è solo l’inizio di una lunga battaglia, che si annida nei cavilli burocratici di tali procedure. L’8 luglio, invece, come compare dalla pagina Facebook dell’Associazione, sin dagli inizi in prima linea circa la problematica, l’ultima lettera del sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia al Dirigente Compartimento di Bari ANAS S.p.A, di ringraziamento per gli inizi dei lavori ma al contempo di richiamo al progetto di ammodernamento della Strada Statale, per la quale, «ormai, si rende improcrastinabile la urgente realizzazione». Perché ora non è più possibile dimenticare ma è necessario, semplicemente, agire, con tutti e nell’interesse di tutti.
foto da: comune-italia.it
Cosimo Cataleta