Pallavolo Messina: intervista al segretario amministrativo Enio Antoci
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MESSINA, 22 GIUGNO 2013 - La Pallavolo Messina ha sempre fatto della serietà e del rispetto degli impegni assunti la propria bandiera.
Risulta quindi naturale che prima di concentrarsi sul prossimo campionato, la proprietà voglia chiudere i conti con il passato e poi tuffarsi sulla programmazione del futuro, non solo prossimo ma anche pluriennale.
Così prima di sciogliere i nodi tecnici, il punto della situazione attuale e delle possibili prospettive non può che passare da Enio Antoci, segretario amministrativo del club, un passato da giocatore e dirigente nel mondo della pallamano, tanta passione per lo sport e indubbie capacità gestionali, da ormai un anno a disposizione del progetto giallorosso.
“In poco tempo siamo riusciti ad allestire una struttura di livello importante – esordisce -. Oggi possiamo dire senza timore di smentita che dal punto di vista organizzativo saremmo in grado di potere tranquillamente affrontare campionati di categorie superiori.
Purtroppo, questo non va nascosto, l'apparato si muove anche in base alla quantità di denaro che può essere investita nel progetto”.
Ed arriviamo ai primi problemi, sorti principalmente per il mancato rispetto degli accordi presi da parte di alcuni sponsor. Antoci fa chiarezza: “Numeri alla mano, mancano circa 100mila euro all'appello più gli interessi che si sono sviluppati - rivela -. Consideriamo che il main sponsor non ha ancora versato un solo euro e che la cifra che doveva essere resa disponibile corrisponde alla metà del budget previsto per la scorsa stagione.
E' evidente che il primo pensiero della Pallavolo Messina, oggi, sono i debiti pregressi.
La proprietà è intervenuta a più riprese anche a livello personale per ripianare queste perdite, mentre tutto intorno regnava il silenzio”.
Una mano in questo senso è arrivata dal Banco Popolare Siciliano, che già negli ultimi mesi si è dimostrato molto vicino alla Pallavolo Messina, anche con progetti che hanno riguardato i più giovani. Questa affinità è destinata a svilupparsi ancora.
La situazione rimane comunque abbastanza ingarbugliata e tirare i remi in barca potrebbe apparire come la soluzione più facile.
La stessa che altre realtà sportive del territorio hanno già preso in passato. Ma dopo gli sforzi fatti sarebbe ingeneroso per tutto l'ambiente riportare questa bella realtà nelle serie minori, azzerare questa crescita. Allora si aguzza l'ingegno per trovare formule ed alchimie in grado di dare una spinta decisa in avanti. “In questo momento stiamo vagliando alcune possibilità - prosegue Antoci -, cercando di coinvolgere realtà imprenditoriali sia della nostra provincia che delle provincie vicine dalle quali, posto che la città ha dimostrato di essere indifferente alle richieste di sostegno lanciate, riscontriamo maggiore attenzione nei nostri confronti.
L'investimento viene visto come futuro profitto e non come un favore o una causa persa. Ridimensionare drasticamente il progetto suonerebbe come una sconfitta, ma in ogni caso la società non rinuncerà a quella politica orientata alla valorizzazione dei giovani del Messinese sulla quale ha puntato molto”.
Altre soluzioni? Rilanciare un appello a tutte le società sportive del territorio per una nuova unione.
La cosa più semplice: avere un punto di riferimento in una squadra e muoversi seguendo la scia sul modello che funziona al nord Italia, sullo stile delle franchigie, ma che evidentemente dalle nostre parti viene ignorato, privilegiando invidie e gelosie: “Sederci intorno ad un tavolo e costruire qualcosa di solido che possa permettere a tutti di crescere - aggiunge il segretario amministrativo -, anche con il contributo della Federazione.
E' evidente che nel maschile così come nel femminile, considerando pure il giovanile, oltre al livello attuale non si può andare”. Prematura parlare allora del prossimo campionato? “E' complesso, mi sembra chiaro - conclude Antoci -. Restano parecchi dubbi che verranno risolti solo tra diverse settimane.
Si potrebbe puntare sui ragazzini, anche considerando che non tutti gli atleti e i loro procuratori hanno capito che con la crisi attuale continuare a richiedere ingaggi alti significa non trovare squadra. Ma la priorità, da società seria quale riteniamo di essere, è recuperare il pregresso.
Non faremo come altri. Questo è sicuro. Anche a costo di soluzioni drastiche”. [MORE]