Otello: gelosia e passione in trasposizione tanguera

Laura Mazzoni
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Otello: gelosia e passione in trasposizione tanguera
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MILANO, 13 APRILE 2013- Otello il moro, generale mercenario e vagabondo, diventa vittima inconsapevole, tragicamente permeabile al veleno del dubbio e della gelosia in lui indotta dal perfido Iago, profondamente frustrato dai piccoli fallimenti della propria vita, guidato dalla ferita del rifiuto e dall’invidia per l’amore tra Otello e la soave Desdemona, animato da un desiderio di distruzione che alimenta la sua vena più meschina e macchinatoria.

E’ lui infatti il protagonista vero e malvagio, regista dell’intera tragedia.[MORE]

In sottofondo un tango lento e figurato, trasposizione simbolica di passione e desiderio in cui l’amplesso è vissuto a vari livelli, accompagnato da una bevanda alcolica foriera di oblio.

Reinterpretare in chiave moderna un testo classico è una sfida che nella trasposizione di Navone, in scena in questi giorni al teatro Menotti di Milano, risulta davvero ben riuscita: il tango di una milonga in perfetto stile anni ’20 diventa colonna sonora, scenografia e simbolo delle stadiazioni dell’eros: dal contatto fisico appena sfiorato all’amplesso quasi consumato sul palco.

Tutta la disperazione del dramma è sintettizzata nelle parole di Otello: “Dubitare una volta vuol dire avere già deciso”.
 

Laura Mazzoni

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Scritto da Laura Mazzoni

Giornalista di InfoOggi

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