'Ndrangheta: Operazione Reghion, comitato per gli "affari", ex senatore tra fermati. "Bindi, bene"
Cronaca Calabria

'Ndrangheta: Operazione Reghion, comitato per gli "affari", ex senatore tra fermati. "Bindi, bene"

martedì 12 luglio, 2016

REGGIO CALABRIA - Un "comitato d'affari" in grado di gestire la macchina amministrativa comunale nell'interessa della 'ndrangheta. Stamani all'alba e' scattata l'operazione Reghion, condotta dai Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. Con l'accusa a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, turbata liberta' degli incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilita', intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso, i Carabinieri hanno fermato dieci persone, tra cui funzionari e dirigenti del Comune di Reggio Calabria. [MORE]

I fermati sono D. B. di 52 anni; V. C.e B. di 54 anni, A. F. C. di 56 anni, M. C. di 60 anni (dirigente del settore cultura-turismo-istruzione e sport del comune di Reggio Calabria, all'epoca delle indagini dirigente del settore servizi tecnici); B. F. di 62 anni (funzionario del settore servizi tecnici e alta professionalita' per il servizio idrico integrato del comune reggino); D. K. di 56 anni, ex senatore di An; S. L. di 70 anni; L. P. di 44 anni; A. S. di 66 anni e M. S. di 76 anni. Inoltre sono state sequestrate 14 societa' e due esercizi pubblici.

L'indagine, battezzata col nome greco della citta' di Reggio Calabria, vede l'avvocato Paolo Romeo in posizione di vertice nel comitato d'affari capace di gestire la macchina amministrativa comunale nell'interesse della 'ndrangheta. Romeo, che in passato ha scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, recentemente e' stato coinvolto nell'operazione Fata Morgana.

Altro elemento di vertice del comitato sarebbe secondo l'accusa l'architetto M.C., cui viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa poiche' le sue condotte si sarebbero concretizzate in una serie di azioni al fine di permettere a imprese mafiose di ottenere appalti, aggirando o eludendo la normativa antimafia. Secondo l'accusa l'architetto sarebbe stato capace di creare artatamente degli stati di necessita' e urgenza che finivano con l'assecondare il piano criminale.

Tra le tante opere pubbliche oggetto dell'indagine figura l'aggiudicazione della gara d'appalto pubblico integrato per il completamento e l'ottimizzazione del sistema di depurazione delle acque e la gestione delle risorse idriche in citta'.

Procuratore Reggio, "cosi' si infiltrano i clan"
(AGI) - Reggio Calabria, 12 lug. - "Oggi abbiamo evidenziato un segmento dimostrativo di quanto quella rete associativa, mafiosa, segreta, che opera nella provincia di Reggio Calabria riesca a condizionare e a infiltrare le pubbliche amministrazioni". Lo ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, commentando l'indagine "Reghion" condotta dal Reparto operativo dei Carabinieri di Reggio Calabria, che ha condotto al fermo di dieci persone, tra cui funzionari e dipendenti comunali, che avrebbero creato un comitato d'affari per favorire la 'ndrangheta nell'aggiudicazione di appalti pubblici.

"In questo caso - ha proseguito il procuratore - per condizionare il comune di Reggio Calabria nella parte che riguarda quella burocrazia che, si e' sempre detto, dev'essere probabilmente affrontata laddove c'e' un problema di inquinamento dell'ente. Il piu' delle volte lo scioglimento riguarda la parte elettiva, non anche la parte della burocrazia, che finisce per essere quella che crea maggiori difficolta' ed e' in grado di stringere maggiori rapporti con il tessuto criminale locale.

L'indagine - ha aggiunto Cafiero de Raho - comincia quando il Comune era commissariato, ma gia' allora si aveva la netta sensazione che i commissari prefettizi fossero distanti rispetto a quei dirigenti amministrativi che certamente destavano sospetti, e anche per i commissari prefettizi e' stato molto difficile operare a Reggio Calabria, laddove il dirigente del settore lavori pubblici era una persona che si muoveva con rapporti che oggi soltanto abbiamo potuto vedere quali fossero".

Bindi, bene forze ordine per operazione Reghion
"Ringrazio la DDA di Reggio Calabria e il Comando provinciale dei carabinieri per questa importante indagine che aiuta a fare pulizia e a recidere le connessioni tra le istituzioni pubbliche e la criminalita' organizzata". Cosi' la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi sull'operazione Reghion. "Fin dalle prime missioni a Reggio Calabria la nostra Commissione, sulla base della relazione prefettizia che aveva portato allo scioglimento del Comune e di numerose audizioni, aveva chiesto ai responsabili della gestione straordinaria di intervenire sulle posizioni di potere di alcuni funzionari e dirigenti, tra cui Marcello Cammera, che con i loro comportamenti opachi avevano aperto varchi alle imprese contigue agli ambienti mafiosi" 

Sospesi dipendenti comunali coinvolti
L'amministrazione comunale di Reggio Calabria, a seguito del fermo di funzionari e dirigenti nell'ambito dell'odierna indagine "Reghion", condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha proceduto alla sospensione immediata dal servizio con privazione della retribuzione per i dipendenti comunali coinvolti nell'inchiesta. (Agi)


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