'Ndrangheta: nuovo sequestro beni clan Grande Aracri in Emilia
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11 LUGLIO 2015 - Nuovo sequestro preventivo di beni riconducibili alla cosca di 'ndrangheta Grande Aracri in Emilia Romagna. Il provvedimento e' stato eseguito a Brescello dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia. La misura patrimoniale preventiva, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, riguarda immobili di proprieta' di prossimi congiunti di Francesco Grande Aracri, fratello del boss calabrese Nicolino. [MORE]
Il sequestro ha riguardato un'azienda per la lavorazione del marmo ubicata nella medesima area gia' sottoposta precedentemente a sequestro e intestata a Paolo Grande Aracri e Carmelina Passafaro, figlio e nuora di Francesco Grande Aracri.
La donna e' infatti moglie dell'altro figlio, Salvatore. Sequestrati pure un'abitazione e un'autorimessa intestate alla figlia di Francesco Grande Aracri, Rosita. I provvedimenti seguono le misure eseguite l'8 novembre 2013, e sono stati decisi dal Tribunale di Reggio Emilia presieduto da Francesco Caruso, su richiesta del sostituto della Dda bolognese Marco Mescolini, sulla scorta di nuovi ele-menti emersi durante le udienze dibattimentali relative al primo sequestro e poi riscontrati dai cara-binieri.
La penetrazione della cosca calabrese in Emilia era stata oggetto dall'operazione "Aemilia" che ha coinvolto centinaia di indagati, dei quali oltre 60 per associazione mafiosa, e che ha sviluppato il castello accusatorio dell'indagine "Edilpiovra" svolta tra il 2001 ed il 2003 dai carabinieri di Reggio Emilia,e per la quale Francesco Grande Aracri e'stato condannato nel 2008, con sentenza definitiva, a 3 anni e 6 mesi per associazione di stampo mafioso. Nel Comune di Brescello continua intanto il lavoro della commissione prefettizia che sta verificando se vi siano state infilitazioni mafiose nell'amministrazione. (Agi)