'Ndrangheta: confiscati a Reggio Calabria beni di 20 mln
Cronaca Calabria

'Ndrangheta: confiscati a Reggio Calabria beni di 20 mln

lunedì 13 maggio, 2013

REGGIO CALABRIA, 13 MAGGIO 2013 - Sono stati confiscati, dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, beni del valore di circa 20 milioni di euro, ad imprenditore di Rizziconi (RC), operante nel settore della produzione, raffinazione e commercio dell'olio d'oliva nella piana di Gioia Tauro e nel settore immobiliare. L’esecuzione della Dia è stata permessa da un decreto di confisca di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria.

Da quanto reso noto, l'uomo risulta essere uno dei soci della Devin, societa' costruttrice del centro commerciale "Porto degli Ulivi" a Rizziconi (RC), che è stato successivamente ceduto ad una societa' estera, gia' al centro di vicende giudiziarie. Queste hanno visto coinvolta, in particolare, la cosca Crea operante nel comprensorio.

Alcune societa' dell'imprenditore, secondo indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri sin dalla fine degli anni '80, erano in realtà solamente delle "cartiere create ad hoc" con il compito di emettere fatture per operazioni inesistenti o per ottenere indebiti contributi comunitari.

Nei confronti dell'imprenditore già il primo febbraio 2008 era stata emessa, dal G.I.P. di Bologna, un' ordinanza applicativa degli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzata all' emissione e utilizzazione di fatture false e per l'indebita percezione di contributi comunitari per importi consistenti. Pare infatti che l'uomo avrebbe ricevuto indebitamente dei contributi per circa 4,6 milioni di euro ed inoltre avrebbe decuplicato i costi sostenuti per l'acquisto di impianti a mezzo di fatture inesistenti.

Confermato dal Tribunale del Riesame, il provvedimento restrittivo era stato successivamente riconfermato dalla Corte di Cassazione per poi rinviare a giudizio, il 16 marzo 2011, sia l'imprenditore che altre 14 persone ed il processo e' ancora in corso.

Inoltre, nel 2011 era gia' stato sottoposto a sequestro preventivo il patrimonio dell'uomo a seguito di un' indagine patrimoniale, condotta dal Centro Operativo della D.I.A. di Reggio Calabria, che ha verificato le modalita' di acquisizione delle ingenti disponibilita' societarie e personali accumulate dall'imprenditore.

Ad essere confiscati sono stati: il patrimonio aziendale di sette societa' con sede a Rizziconi e Gioia Tauro (RC), di questi quattro operanti nel settore oleario e tre nel settore immobiliare ed edilizio; 25.000 metri quadrati di terreno, di cui circa 15.000 di natura edificabile situati a Rizziconi (RC); un fabbricato; disponibilita' finanziarie aziendali e personali ammontanti a quasi un milione di euro.

L'imprenditore è stato sottoposto, dal Tribunale, a misure di sorveglianza speciale, per tre anni, con obbligo di soggiorno nel comune di dimora. [MORE]


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