Morto Demis Roussos, ex voce degli Aphrodite's Child
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ATENE, 26 GENNAIO 2015 - Si è spento ad Atene, all’età di 69 anni, il cantante e bassista greco Demis Roussos, all’anagrafe Artemios Ventouris Demis Roussos. La notizia, smentita in un primo tempo dal suo portavoce, è stata poi confermata dalla figlia dell'artista, Emily, attraverso Le Figaro. L’ex cantante degli Aphrodite’s Child è venuto a mancare, dopo una lunga malattia, nella giornata di domenica, ma la notizia è stata ufficializzata stamattina su Twitter da Nikos Aliagas, animatore del talent The Voice in onda sul canale francese TF1 e amico dell'artista. [MORE]
Nato ad Alessandria d'Egitto il 15 giugno 1946, da padre greco e madre di origini italiane, Roussos era tornato nel suo paese di origine dopo la Crisi di Suez del 1956. Giovanissimo iniziò a studiare solfeggio e imparò a suonare la chitarra e la tromba. Grazie alla sua inconfondibile voce, dalla notevole estensione, riuscì ad imporsi come cantante solista nel coro della chiesa bizantina di Alessandria d’Egitto.
Prima di intraprendere la carriera da solista, in Grecia ha fatto parte di diversi gruppi, tra cui The Idols e We Five, ma è con gli Aphrodite's Child, di cui è stato voce e bassista dal 1968 al 1972, che raggiunge il successo mondiale, producendo hit come come It's Five O'clock, Rain And Tears, Spring, Summer, Winter And Fall, I Want To Live e quattro album, tra cui il disco cult 666, considerato un capolavoro dalla critica e dal pubblico.
Da solista raggiunge l’apice della popolarità negli anni settanta sfornando singoli come Forever and Ever, ai vertici delle classifiche di mezzo mondo nel 1973, My Friend the Wind, My Reason e Lovely Lady of Arcadia; famosissima anche la sua cover di Lost in Love degli Air Supply.
Nel corso della sua lunga carriera ha spaziato tra vari generi musicali, passando dall’esperienza del rock progressivo con gli Aphrodite's Child alla disco music, riuscendo a far incontrare tradizione musicale ellenica e melodia pop.
Il rapporto con l’Italia
Demis Roussos era molto legato anche all’Italia, dove nel 1971 vinse il Festivalbar col brano We shall dance. Celebre anche “Profeta non sarò”, pezzo del 1977. Nel settembre del 2008 fu ospite della trasmissione di Raiuno I migliori anni, nel corso della quale ci tenne a sottolineare che la sua carriera da solista era partita proprio dall'Italia.
Il 14 giugno 1985 fu tra i passeggeri del volo TWA 847 Atene-Roma, sequestrato da un commando di terroristi legati a Hezbollah. A seguito di quella terribile esperienza nacque l'album Time, preceduto dal singolo Dance of Love, protagonista per una lunga stagione nelle discoteche.
[foto: spirit-of-rock.com]
Antonella Sica