Brindisi, capovolta imbarcazione di clandestini: tre morti e decine di dispersi
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BRINDISI, 26 NOVEMBRE 2011 – Nuova tragedia in alto mare. Questa volta i protagonisti della vicenda sono una sessantina di immigrati inghiottiti dalle acque al largo di Brindisi. Ripescati finora i corpi di tre naufraghi, una quarantina sono riusciti invece a raggiungere a nuoto il molo del porto pugliese. Ma il bilancio delle vittime potrebbe salire.[MORE]
Sono ancora in corso le operazioni di salvataggio degli immigrati dispersi in mare, complicate dalla violenza delle correnti e dalla presenza di una scogliera poco distante dal punto in cui la barca a vela si è ribaltata. L'incidente è avvenuto ad una cinquantina di metri dalla costa nei pressi della località di Santa Sabina, dove è stato allestito un centro di accoglienza temporaneo gestito dagli uomini della Guardia Costiera di Brindisi, in collaborazione con le forze dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
L'allarme è arrivato verso le 17.35, quando un cittadino è corso a chiedere aiuto dopo aver sentito le grida dei migranti provenire dal mare già buio. Per ora sono tre i corpi senza vita rinvenuti dagli agenti, mentre le motovedette della guardia costiera continuano a perlustrare la superficie del mare alla ricerca di superstiti. In volo anche un elicottero della Polizia, in grado di pattugliare una più vasta zona della costa pugliese.
In allerta anche le Capitanerie di Porto nelle zone limitrofe al punto del disastro. Rimane incerto il luogo di attracco prescelto dagli scafisti, mentre le autorità hanno confermato che la nave era salpata cinque giorni fa da un porto della Turchia. Le cause dell'incidente sarebbero riconducibili ad un'avaria dell'imbarcazione, provocata probabilmente dalle impervie condizioni atmosferiche e dal mare in burrasca che ha portato la barca a schiantarsi contro gli scogli della costa a Torre Santa Sabina.
Non si conosce ancora la provenienza dei singoli extracomunitari che si trovavano a bordo dell'imbarcazione. La Polizia ha intanto fatto sapere di aver avvistato e rintracciato 37 immigrati scampati al naufragio che avevano trovato rifugio nel centro abitato di Carovigno, a circa 10 km da Brindisi. I feriti tratti in salvo sono stati invece medicati presso la struttura ecclesiastica “La nostra famiglia”.
Il primo a commentare la vicenda è stato proprio il presidente della regione Puglia, che ha ribadito la necessità di “rimettere al centro delle politiche di accoglienza umanità e solidarietà". Si chiude con un messaggio di cordoglio e gratitudine l'intervento di Nichi Vendola, che ha fatto sapere di essere “immensamente colpito da questa ennesima tragedia che si è consumata al largo delle nostre coste e – ha aggiunto il presidente – desidero esprimere un grande ringraziamento a tutti gli uomini impegnati, ancora in queste ore, nei soccorsi".
Riccardo Marcucci