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ROMA, 12 SETTEMBRE 2012- Due giorni fa è stato il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli a riprendere il pm Antonio Ingroia, chiedendo di «astenersi da comportamenti politici». Ma le ramanzine per il magistrato palermitano non sono finite. Questa volta è stato il vicepresidente del Csm Michele Vietti a parlare in merito alla posizione scomoda che vede per protagonista Ingroia. Secondo il vice dell’organo di autogoverno della magistratura è necessario «uscire dalla psicosi degli attacchi ed entrare nell’ottica del servizio al cittadino». Solo in questo modo la magistratura potrà garantire la sua imparzialità.[MORE]
Vietti, intervistato al Gr1, risponde a quanti hanno accusato il Csm «di silenzio assordante». La replica infatti è esplicita:«Secondo me, mai come in questo caso il silenzio è d’oro». E ha sottolineato che anche «il Capo dello Stato, fin dal 2007, ha ricordato che i magistrati devono avere condotte basate sui criteri di misura e riservatezza».
Parole profetiche in un momento tanto delicato. Domani, per la prima volta dall’inizio della legislatura, sarò convocato il Comitato parlamentare per i procedimenti d’accusa. Carlo Tarmina ha infatti presentato un esposto contro il presidente Napolitano, che sarebbe intervenuto sull’attività dei magistrati palermitani.
Federica Sterza
Foto www.lachiacchiera.it