Molfetta, pregiudicato ucciso con colpo di pistola alla testa: fermato il nipote

lunedì 28 novembre, 2016

MOLFETTA, 28 NOVEMBRE - Svolta nelle indagini sulla morte di Antonio Andriani, pregiudicato di 54 anni freddato nell'androne della sua abitazione poco dopo la mezzanotte di sabato scorso a Molfetta. Nella tarda serata di ieri è stato fermato dai Carabinieri il presunto assassino dell'uomo.

Si tratterebbe di Crescenzio Bartoli, incensurato, anni 43 anni, residente a Molfetta e nipote della vittima. Secondo quanto si apprende dalle agenzie di stampa, al termine di un estenuante interrogatorio, l'uomo avrebbe confessato agli inquirenti la propria responsabilità nella vicenda, ovvero di aver ucciso lo zio di sua moglie per futili motivi. Alla base dell'efferato gesto potrebbero esserci le continue e ripetute vessazioni che l'omicida avrebbe subito. La vittima avrebbe messo in atto nei suoi confronti una serie di dispetti nel corso del tempo e di recente avrebbe minacciato Bartoli di bucargli le gomme dei pneumatici. Quando la sera dell'omicidio Bartoli ha trovato i pneumatici forati si è recato presso la casa dello zio, da lì sarebbe nata una discussione e gli avrebbe sparato un colpo di pistola alla testa. Accusato di omicidio premeditato, Bartoli avrebbe riferito di aver trovato l'arma da fuoco con cui ha ucciso suo zio, nascosta in un casolare di campagna.[MORE]

Andriani, che era stato condannato negli anni novanta a 15 anni di reclusione per reati legati al traffico di stupefacenti, venerdì sera, poco prima della mezzanotte, era sceso in pigiama nel cortile del palazzo nel quale viveva, forse per parlare con il killer. Dal capo di abbigliamento indossato, gli investigatori hanno ipotizzato che l'uomo conoscesse il suo presunto assassino. Nonostante la corsa disperata al Policlico di Bari dove è stato operato d'urgenza, Andriani è deceduto poche ore dopo.

Luigi Cacciatori

Immagine da videocitta.it

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