Migranti: Guardia finanza ne blocca 52 su barca a vela
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Migranti: Guardia finanza ne blocca 52 su barca a vela. Intercettati al largo di Crotone, fermati due presunti scafisti.
CROTONE, 25 NOV - Alle prime ore di oggi unità navali della Guardia di Finanza hanno intercettato una barca a vela in navigazione alla volta della costa italiana con a bordo 52 migranti che sono stati condotti nel porto di Crotone. Nella giornata di ieri un aereo della Guardia Costiera svedese operante in ambito Frontex in una missione di cooperazione tesa al contrasto dei traffici illeciti aveva individuato fra le imbarcazioni in navigazione alcuni natanti sospetti, segnalandoli alla Guardia di Finanza, che a livello nazionale è la forza di polizia che ha la responsabilità operativa di esercitare il controllo di polizia del mare territoriale e presidiare a questo fine le coste.
E' stato così predisposto e orientato un dispositivo di controllo composto da una motovedetta della Sezione Operativa Navale di Crotone, un pattugliatore e un elicottero del Gruppo Aeronavale di Taranto che, operando lungo il tratto costiero di probabile destinazione, malgrado le condizioni di mare non ottimali, hanno intercettato all'alba, a poche miglia di Capo Colonna, la barca a vela, un 13 metri battente bandiera statunitense che era diretto verso la costa dove i responsabili del traffico contavano, come in situazioni analoghe, di darsi alla fuga e far perdere le proprie tracce, una volta sbarcati.
I militari hanno sorpreso alla conduzione dell'imbarcazione due uomini di nazionalità russa, i quali, vista l'impossibilità di darsi alla fuga o confondersi con i trasportati, si sono dimostrati collaborativi. In porto sono iniziate subito le operazioni di polizia per mettere a disposizione dell'autorità giudiziaria i 2 sospetti, acquisire a bordo elementi utili circa l'organizzazione del traffico, che sarebbe iniziato da Antalya in Turchia quattro giorni fa, e per identificare e assistere i migranti, 52 persone fra cui anche alcune donne e minori, di nazionalità irachena e iraniana, con tutte le cautele del caso anche in relazione alla situazione della pandemia in atto.