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Meteo weekend di Santa Lucia: alta pressione dominante, ma tra nebbie, smog e inversioni termiche

Redazione
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Meteo weekend di Santa Lucia: alta pressione dominante, ma tra nebbie, smog e inversioni termiche
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Previsioni aggiornate: stabilità atmosferica, scarsa ventilazione e primi segnali di cambiamento nella terza settimana di dicembre

Il weekend di Santa Lucia sarà segnato da una persistente area di alta pressione che continuerà a influenzare gran parte dell’Europa centro-meridionale. Sull’Italia il tempo rimarrà stabile, ma non necessariamente soleggiato: l’assenza di perturbazioni e la debole ventilazione favoriranno infatti la formazione di foschie, nebbie, nubi basse e un incremento dello smog.

Un weekend dominato dall’alta pressione

La vasta struttura anticiclonica che ha caratterizzato la settimana resterà saldamente ancorata al continente, garantendo condizioni di tempo stabile ma spesso grigio, specie nelle ore mattutine.

Le inversioni termiche – tipiche dei periodi anticiclonici invernali – intrappoleranno l’aria fredda nei bassi strati, con ripercussioni sia sulla visibilità che sulla qualità dell’aria.

Foschie, nebbie e nubi basse: le zone più interessate

Le aree più colpite dai fenomeni di ristagno dell’aria saranno:

  • Val Padana, con nebbie dense soprattutto lungo il Po, in parziale diradamento nelle ore centrali.
  • Liguria, Toscana, Umbria, Marche e Puglia, dove prevarranno foschie e nubi basse.
  • Sardegna e settore tirrenico meridionale, con maggiore copertura nuvolosa soprattutto domenica.

Questi fenomeni possono limitare la visibilità e accentuare la sensazione di freddo nei bassi strati.

Smog in aumento: PM10 e PM2.5 oltre i limiti

La scarsa ventilazione e la stabilità atmosferica favoriranno l’accumulo di inquinanti:

  • In Pianura Padana i livelli di PM10 e PM2.5 potrebbero superare anche i 100 µg/m³, ben oltre la soglia europea di 50 µg/m³.
  • Valori elevati attesi anche in aree urbane come Firenze, Roma e Napoli.

Le condizioni rientrano tra gli scenari tipici da allerta smog, con indicazioni alla popolazione più vulnerabile (anziani, bambini, cardiopatici) di limitare l’esposizione prolungata all’aria aperta nelle zone più inquinate.

Clima mite in quota, freddo nei bassi strati: gli effetti delle inversioni termiche

L’inversione termica produrrà un contrasto netto tra temperature in quota e nelle valli:

  • Sulle zone montane e collinari i valori saranno superiori alla media, con zero termico intorno ai 2800 metri.
  • A 1500 metri sono attese massime di 6–8°C, soprattutto sui versanti più soleggiati.
  • Nei fondovalle alpini minime sottozero e gelate diffuse.
  • In Val Padana possibili punte di 0°C nelle ore notturne.

Un quadro tipico di un inverno “mite in quota” ma con freddo localizzato nelle ore notturne e all’alba.

Terza settimana di dicembre: primi disturbi per l’anticiclone

Possibile aumento dell’instabilità su isole maggiori e Sud Italia

La terza settimana di dicembre potrebbe segnare un graduale cambio di circolazione. Una depressione atlantica tenderà a estendersi verso l’Europa occidentale, cercando di erodere il bordo occidentale dell’anticiclone.

Cosa potrebbe accadere secondo gli ultimi scenari:

  • Le prime regioni coinvolte sarebbero le isole maggiori, già da lunedì, con l’arrivo delle prime piogge.
  • Tra martedì 16 e mercoledì 17 l’instabilità potrebbe aumentare su Sicilia, Sardegna e tratti del Tirreno, con precipitazioni più diffuse.
  • Le regioni meridionali sarebbero interessate nella seconda parte della settimana.

Al Centro-Nord, invece, persisterà l’azione stabilizzante dell’alta pressione con foschie, nebbie e nubi basse, soprattutto in Pianura Padana.

Temperature: lieve calo al Sud, situazione invariata al Nord

Nonostante l’avvicinamento delle perturbazioni, non è previsto un ingresso di aria fredda significativa.

  • Leggero calo termico su Sud peninsulare e isole maggiori.
  • Valori quasi invariati su Nord e parte del Centro, ancora sotto la bolla anticiclonica.

Fine settimana successivo: possibile ingresso di perturbazioni atlantiche

I modelli iniziano a mostrare la possibilità che il flusso perturbato atlantico possa raggiungere più direttamente l’Italia, a partire dal Nord, con piogge e un graduale cambio di scenario.

Tendenza ancora da confermare: ulteriori aggiornamenti saranno necessari nei prossimi giorni.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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