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MESSINA - Un migliaio di precari della scuola nel corso del corteo di protesta, si è recato agli imbarcaderi di Messina e Villa S. Giovanni bloccando le partenze. A Villa San Giovanni i manifestanti si sono mossi in corteo percorrendo viale Italia, che si trova all'uscita degli imbarcarderi e conduce verso la A3, quindi, giunti a meta', si sono fermati e seduti per terra.
Il traffico è andato in tilt.
La manifestazione denominata “Invadiamo lo Stretto: un ponte per la scuola", è stata organizzata dagli insegnanti precari contro i tagli previsti nel Ddl Gelmini.[MORE] I partecipanti su entrambe le sponde dello stretto sarebbero 4000, anche se la questura ne conta 2500.
I precari sono arrivati da tutta la Sicilia ma anche da Basilicata, Campania e Puglia. Alcuni indossano t-shirt con scritto "Nè farabutti, nè fannulloni, sono lavoratori", e i cori ripetono "Vogliamo un solo licenziato: ministro Gelmini disoccupato".
I precari chiedono che proprio i fondi per il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto vengano utilizzati, invece, per la loro stabilizzazione nella scuola. La protesta in Sicilia è stata promossa dalla "Rete dei precari" di Agrigento e vi hanno aderito Flc-Cgil, Cobas, Coordinamento dei precari in lotta e Comitati provinciali, Pd, Idv e Sinistra Ecologia e Libertà, gli studenti medi, l'Udu, il Coordinamento genitori democratici ed una delegazione del Comitato genitori di bambini autistici di Palermo e l'associazione politico-culturale "DeM - Democratici e milazzesi".
All'iniziativa sullo Stretto di Messina partecipa anche uno degli ultimi docenti supplenti ancora in sciopero della fame: si tratta di Giuliana Lilli, del coordinamento precari scuola di Roma, che da una decina di giorni porta avanti, realizzando una sorta di staffetta, il digiuno iniziato dai due precari siciliani Giacomo Russo e Caterina Altamore.