Maxi operazione  disarticolata cosca della ‘Ndrangheta: 17 arresti, sequestrate armi e droga
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Maxi operazione disarticolata cosca della ‘Ndrangheta: 17 arresti, sequestrate armi e droga

giovedì 25 marzo, 2021

Maxi operazione  disarticolata cosca della ‘Ndrangheta: 17 arresti, sequestrate armi e droga
REGGIO CALABRIA 25 MAR - È scattata all'alba l'operazione "Joy's Seaside" che ha portato all'arresto, da parte della Polizia di Stato, a Gioia Tauro, di 17 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale di stupefacenti, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento ed estorsione.

L'ordinanza è stata emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria al termine dell'indagine condotta dalla squadra mobile e commissariato di Gioia Tauro.

Coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Gaetano Paci, l'inchiesta ha dimostrato come il "lungomare" di Gioia Tauro ed il "Rione Marina" erano divenute "enclavi" e "roccaforti" della cosca disarticolata con il blitz di stamattina. Nel corso delle indagini, gli agenti della Questura hanno sequestrato ingenti quantitativi di droga, di armi, localizzando pure piantagioni di cannabis sativa, anche in pieno centro a Gioia Tauro. Alle 10.30 ci sarà una conferenza stampa in cui saranno illustrati i dettagli dell'inchiesta "Joy's Seaside" 

In aggiornamento

'Ndrangheta: traffico droga, arrestato boss De Maio

È Pasquale De Maio detto "u rapinu" il boss arrestato stamattina nell'ambito dell'inchiesta "Joy's Seaside", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip nei confronti degli esponenti della cosca De Maio-Brandimarte di Gioia Tauro, protagonista qualche anno fa di una faida che ha insanguinato la cittadina calabrese.

Il procuratore Giovanni Bombardieri, l'aggiunto Gaetano Paci e il sostituto procuratore della Dda Giulia Pantano hanno contestato i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento ed estorsione.

Elemento di spicco dell'omonima cosca, De Maio, soggetto ritenuto di estrema pericolosità e gravato di numerosi precedenti, è Il personaggio-chiave e punto di partenza delle indagini, condotte dalla squadra mobile e dal commissariato di Gioia Tauro. Con lui sono stati arrestati altri personaggi legati alla cosca come Gaetano De Maio, Vincenzo De Maio e Antonio Brandimarte. Due indagati sono, invece, irreperibili.

L'attività investigativa ha dimostrato l'esistenza di un'associazione per delinquere di tipo mafioso, le cui condotte tipiche sono state contestate ai vertici del sodalizio criminale. Grazie all'attività investigativa il "Rione Marina" ed il "Lungomare" di Gioia Tauro sono stati monitorati, per oltre un biennio, permettendo di ricostruire l'organigramma della 'ndrina De Maio-Brandimarte. Stando le due zone cittadine erano di fatto diventate il "quartier generale" e l' "enclave" della cosca.

Era lì che gli uomini del clan, approfittando della tacita connivenza di alcuni abitanti, incontravano boss, gregari e personaggi di rilievo di altre cosche come gli Alvaro di Sinopoli, i Pesce, i Cacciola e i Bellocco di Rosarno.

In aggiornamento

'Ndrangheta: Procuratore, cosca era dedita al narcotraffico "Monitorato e documentato spaccio in marina Gioia Tauro"

"L'indagine ha oggetto un'organizzazione mafiosa che è dedita al narcotraffico ed è collegata alla 'ndrangheta. È stato possibile monitorare lo spaccio che avveniva nella marina di Gioia Tauro ed è stato possibile ricostruire l'intensa operatività di questa cosca". Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri nella conferenza stampa sull' operazione "Joy's Seaside".

"Quest'indagine, iniziata nel 2017 grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia,- ha sottolineato il procuratore aggiunto Gaetano Paci - ha permesso di radiografare una serie di condotte tipiche dell'organizzazione mafiosa". Grazie alle telecamere piazzate dalla polizia, gli inquirenti hanno documentato veri e propri summit finalizzati alla gestione del narcotraffico sul territorio avvenuti all'interno del chiosco di rivendita di bibite ed alimenti della famiglia De Maio, nei pressi del pontile del "Lungomare".

Il narcotraffico era la principale fonte reddituale della cosca che, inoltre, aveva la disponibilità di un quantitativo elevato di armi. "Volevo tranquillizzare sia il sindaco che la comunità - ha affermato il questore Bruno Megale - che l'attenzione su quel territorio è presente e costante tutti i giorni".




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