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Mafie: Gratteri, creare specializzazione per Pm e forze ordine 'Potenziare uffici indagini preliminari e Pc più snella'
RENDE, 06 MAR - "Credo che sia arrivato il momento di creare una specializzazione per i magistrati e per le forze di polizia. Occorre potenziare gli uffici delle indagini preliminari e porvi a capo magistrati attivi e brillanti".
A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nella lezione tenuta nel corso del Master in Intelligence dell'Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri parlando delle riforme che a suo avviso servirebbero all'ordinamento giudiziario per meglio agire contro le mafie. "Per quanto riguarda la polizia giudiziaria, in particolare - ha aggiunto - andrebbe ridotta la scala gerarchica a livello burocratico, per renderla più snella e concentrarla nel lavoro sul territorio.
Sarebbe importante, inoltre, per le forze dell'ordine prolungare il tempo di durata dei corsi di aggiornamento che riguardano, ad esempio, le tecniche dell'affiancamento, del pedinamento, degli appostamenti e della stesura delle informative.
Bisognerebbe investire maggiori risorse per consentire ai sottoufficiali delle forze dell'ordine il trasferimento presso altre sedi al fine di evitare che restino in uno stesso posto per lungo tempo. Inoltre, è necessaria l'informatizzazione del sistema giudiziario perché ne riduce i costi e ne aumenta l'efficienza.
E' importante riflettere su questi argomenti perché creare una legislazione più efficace e migliorare il funzionamento della giustizia sono condizioni indispensabili per persuadere che non è conveniente delinquere. Occorre quindi un sistema penale, investigativo e carcerario efficiente ed efficace".
A tal proposito ha ribadito che "agli 'ndranghetisti ed ai mafiosi detenuti è necessario presentare progetti credibili e convenienti. Per convincerli a collaborare con lo Stato non servono discorsi etici e morali ma è necessario che si instauri un sistema che non renda più conveniente delinquere". "Non basta tuttavia - ha affermato il Procuratore - cambiare solo le regole del gioco occorre anche molta generosità personale verso gli altri; occorre impegnarsi sempre di più. Evitare un approccio burocratico al problema e tenere conto che con la propria attività di magistrato, di operatore della giustizia e delle forze dell'ordine si incide sulla qualità della vita delle famiglie, delle persone, dei territori e delle istituzioni".
Proteggere pm sinergia apparati Stato
"L' omicidio di Falcone era imprevedibile perché da anni non era in prima linea. Mentre, forse, la morte di Borsellino poteva essere evitata". A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri tenendo una lezione al Master in Intelligence dell'Università della Calabria e ricordando che si è giunti ad emettere sentenze definitive di condanna a carico di coloro che avevano partecipato alle stragi di Capaci e Via D'Amelio, per il lavoro incessante e serio svolto da grandi investigatori e grandi magistrati.
"Sia Falcone che Borsellino - ha aggiunto - si sono trovati di fronte ad una mafia violenta, rappresentata da Riina, che ha voluto lanciare un guanto di sfida, perché voleva dettare l'agenda allo Stato che ha reagito con forza".
A questo proposito, ha detto ancora Gratteri, "è bene ricordare che per proteggere i magistrati non basta solo la scorta. Altrettanto importante è la condivisione e la sinergia con gli altri apparati dello Stato. La lotta ed il contrasto ai fenomeni mafiosi non è un derby tra magistrati da un lato e mafia, 'ndrangheta e camorra dall'altro ma riguarda tutte le Istituzioni della Repubblica, che nei momenti importanti devono fare squadra, dimostrando una visione e una strategia comune".