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PARIGI, 29 APRILE 2012 - Lo scandalo che coinvolge Dominique Strauss-Kahn è stato un brutto colpo per il Parti Socialiste francese. Non stupisce dunque che, nel contesto di un secondo turno elettorale il cui esito è quanto mai incerto, la squadra di François Hollande abbia il suo da fare a limitare in tutti i modi gli effetti che la vicenda potrebbe avere sulle scelte degli elettori. Oggi, quello cui si è assistito è stato un vero e proprio «fuggi fuggi» generale, con vari esponenti socialisti di spicco che hanno preso le distanze dall'ex-direttore del FMI; [MORE]questi era infatti tornato in scena con un'intervista al quotidiano inglese «The Guardian» (in cui accusa i suoi avversari politici di aver approfittato dello scandalo per far cadere la sua candidatura alle presidenziali) e con una comparsata alla festa di compleanno del deputato socialista Julien Dray.
Naturalmente, Nicolas Sarkozy cerca di dare più risalto possibile al personaggio Strauss-Kahn. La portavoce del presidente, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha incalzato il candidato sfidante chiedendogli se «approvava o denunciava» la presenza di alcuni membri della sua équipe al party in cui è intervenuto DSK. Il riferimento è soprattutto a Manuel Valls, direttore della comunicazione di Hollande, il quale si è rifiutato di commentare l'accaduto dichiarando che esso «non interessa nessuno». Anche il suo capo, su Canal +, ha sviato la domanda della Morizet, affrettandosi però a sottolineare che Strauss-Kahn «non fa più parte della vita politica francese e non ci deve tornare, in alcuna maniera». Gli hanno fatto eco altri esponenti di primo piano del partito. Ségolène Royale, ad esempio, ha bollato DSK come «totalmente indesiderabile» nella campagna.
Viene però da domandarsi se questi tentativi di isolamento non siano in realtà controproducenti, evidenziando l'imbarazzo per la penosa vicenda e facendo il gioco della destra. Jean-Marc Ayrault, consigliere speciale di Hollande, ha evidenziato che «questa è l'iniziativa di Sarkozy, ormai permanente: inquinare la campagna e distogliere i francesi dalle poste in gioco essenziali».
Michele Barbero
(Immagine da AFP)