Licenziamenti, sì della Commissione: addio articolo 18

Dino Buonaiuto
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 ROMA, 19 NOVEMBRE 2014 – Passato l'emendamento di governo e maggioranza che modifica la delega legislativa sul Jobs Act per quanto riguarda i licenziamenti: favorevoli PD – che plaude al miglioramento del testo – e NCD – per il fatto che il testo è lo stesso di quello del Senato. Contrari Filippo Civati e Stefano Fassina. In aula in voto potrebbe arrivare senza ricorrere alla fiducia, nel caso si scongiurasse l'eventualità che arrivino numerosi emendamenti. Calda reazione da parte dei sindacati, che proclamano lo sciopero sindacale: Carmelo Barbagallo – Uil – chiede un'iniziativa unitaria delle tre confederazioni.

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L'emendamento nel merito

L'emendamento sui licenziamenti riprende alla lettera il testo votato dal PD a fine settembre, ossia consente il diritto al reintegro nel posto di lavoro limitatamente a licenziamenti nulli e discriminatori; chiamati fuori i licenziamenti economici, che non avranno una “tutela reale”, e depennato l'articolo 18 – si riceverà solo un indennizzo. L'esame della Commissione Lavoro sembrerebbe dunque facilitato, e da un lato ci si potrebbe aspettare che alcuni deputati PD potrebbero non votare la fiducia – per ovvie ragioni politiche del caso, dall'altro il governo sembra intenzionato a procedere con massima determinazione.

I sindacati

A seguito del mancato incontro a Palazzo Chigi tra il ministro Madia e il sottosegretario Delrio, i sindacati sarebbero intenzionati a uno sciopero generale unitario. La Cgil ha già proclamato otto ore di sciopero per il 5 dicembre, mentre la Uil oggi andrà a Congresso a Roma. La Camusso si compiace della nuova linea della Uil, e lascia intendere che a certe condizioni potrebbe anche confluire in un'azione unitaria. La Cisl continua invece a restare sulla posizione del No per “uno sciopero generale senza obiettivi precisi e con motivazioni confuse”, come ha dichiarato la Furlan.

Foto: lastampa.it

Dino Buonaiuto

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Scritto da Dino Buonaiuto

Giornalista di InfoOggi

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