Liberalizzazzioni, taxi fermi in tutta l'Umbria e presidio di Tir sulla E45
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PERUGIA, 23 GENNAIO 2012 – Anche in Umbria sale la protesta contro il decreto sulle liberalizzazioni del governo Monti. Da questa mattina sono presenti in varie località della regione diversi presidi di categorie in rivolta. Due di questi, formati da una cinquantina di Tir e un centinaio di manifestanti, sono in corso da stamani lungo la E45, presso le aree di servizio di Lidarno ( Perugia ) in entrambe le direzioni. Al momento non si segnalano problemi, solo qualche rallentamento alla circolazione stradale. Sul posto è arrivato il servizio d’ordine composto da carabinieri e polizia. Gli autotrasportatori confluiti durante la scorsa notte a Lidarno per dar vita alla protesta sono in aperto disaccordo con tutte con le principali sigle di rappresentanza del settore. A questo proposito, l’esecutivo nazionale Unatras ( organizzazione che riunisce le maggiori sigle associative dell’autotrasporto ), ribadisce che il fermo merci proclamato nelle settimane scorse è stato sospeso e che tutte le associazioni nazionali non aderiscono quindi al blocco che si stà svolgendo oggi.[MORE] Da Confartigianato Imprese Perugia sottolineano però la situazione regionale e la posizione nei confronti del Governo. Marco Barberini, segretario della federazione trasporti di Confartigianato Imprese Perugia, ha sintetizzato la situazione con queste parole: «In Umbria vi sono alcuni punti di sensibilizzazione, ma anche trasportatori che hanno deciso di circolare liberamente. La categoria è giunta alla massima esasperazione a causa di tariffe sottopagate e della posizione della committenza che intende conseguire una liberalizzazione selvaggia per sfruttare oltre ogni misura i vettori, a fronte dei continui costi di esercizio. Il Governo ha già approvato alcuni provvedimenti concreti, come la trimestralizzazione del rimborso delle accise, il decreto sulle sanzioni ai committenti che non rispettano i costi minimi, ha stanziato 400 milioni per il settore e sta dando attuazione alle intese dell’11 gennaio. Confartigianato e Unatras chiedono il massimo senso di responsabilità a tutti, onde evitare danni alle imprese e alle persone».
Un’altra categoria di lavoratori si è fermata oggi come hanno fatto del resto i colleghi di tutta Italia. Il luogo prescelto per dimostrare la propria protesta nei confronti delle liberalizzazioni è la stazione di Fontivegge a Perugia. Nel capoluogo sono arrivati tassisti anche da altre località della regione come Terni, Orvieto, Assisi e Gubbio. La categoria, composta in Umbria da 150 licenze, protesta contro la volontà di aggiungere nuove licenze a quelle attuali. In subbuglio anche la categoria dei farmacisti. Il governo vuole aggiungere 5.000 esercizi a quelli attuali e i titolari di farmacie hanno già annunciato la serrata mentre sono favorevoli al provvedimento i titolari di parafarmacie.
Daniela Dragoni