Lazio, i geologi lanciano l'allarme: "In regione poche azioni contro il rischio idrogeologico"
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Lazio, i geologi lanciano l'allarme: "In regione poche azioni contro il rischio idrogeologico"

mercoledì 8 ottobre, 2014

ROMA, 8 OTTOBRE 2014 – Nel corso del convegno “Italia Dissestata”, svoltosi ieri pomeriggio nella Capitale a Palazzo Marino, è stato fatto il punto sulla situazione di rischio idrogeologico nella penisola italiana. Al convegno erano presenti, oltre a numerosi scienziati, rappresentanti delle istituzioni, tecnici, politici e giornalisti, anche i membri dell’Ordine Geologi Lazio.

L’Ordine Geologi Lazio ha riportato che, durante il convegno “si è parlato, tra l’altro, del trasferimento ai presidenti delle regioni, avvenuto questa estate, delle funzioni dei Commissari straordinari delegati alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La manovra, che era stata avviata per velocizzare la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio che procedevano a rilento, ha comportato nel Lazio un blocco dei cantieri e dell’attuazione degli interventi”.

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Tiziana Guida, segretario dell’Ordine Geologi Lazio, ha dichiarato che “secondo i dati forniti dall’Unità di missione nazionale per il contrasto al dissesto idrogeologico, istituita di recente, la nostra regione non prevede di aprire nessun cantiere di opere contro il rischio idrogeologico né in questi ultimi mesi del 2014, né nel 2015. Il rischio è quello di perdere i fondi assegnati ad interventi ritenuti prioritari fino a pochi anni fa. Infatti la legge di stabilità 2014 prevede che i fondi non utilizzati entro il 2014 verranno destinati ad altri interventi contro il dissesto idrogeologico”.

Il Presidente Troncarelli ha dichiarato che il Lazio costituisce “un territorio molto vulnerabile dal punto di vista idrogeologico, e dove non si pensa ad un’adeguata programmazione e prevenzione del rischio che dovrebbe partire da una conoscenza approfondita delle trasformazioni geomorfologiche in atto”. Sono allarmati i membri dell’Ordine Geologi Lazio perchè “nella nostra Regione 372 comuni, il 98% del totale, hanno almeno un’area a rischio di frana o di esondazione, in cui è a repentaglio la vita umana e più di 350mila cittadini vivono in aree potenzialmente a rischio idrogeologico. Eppure si ricorre ancora troppo poco ad interventi preventivi, ritrovandosi poi per questo sempre a gestire in situazioni in emergenza. Evidentemente questo atteggiamento è dovuto anche alla mancanza di ‘cultura della geologia’ dei nostri politici, come dimostra il fatto che stiamo parlando dell’unica regione italiana priva di un ufficio geologico, soppresso prima dell’estate”.

(foto www.formiche.net)

Elisa Lepone


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