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ROMA 10 GENNAIO 2012 - Lo chiamano “l'oro liquido”, ed ha un giro d'affari di 20mila dollari l'anno. E' il nuovo business americano; la vendita di latte materno via web su siti specializzati come onlythebreast.com o eatsonfeet.com, una sorta di balie moderne che mettono in contatto acquirenti e venditrici.[MORE]
Le prime, pubblicizzate come donne in buona salute, non fumatrici e che seguono una dieta biologica o un'alimentazione equilibrata, sono giovani madri in crisi che cercano di fare soldi . Le clienti invece sono donne disperate e con problemi, che non possono allattare perché sotto cura farmacologica o perché hanno troppi figli.
Il problema è relativo ai pericoli insiti in questo tipo di compravendita. Negli Stati Uniti infatti il latte materno, in quanto alimento comune, viene venduto senza che ci siano controlli sulle donatrici o sul prodotto. Questa transazione quindi potrebbe comportare il rischio per il neonato di contrarre infezioni e malattie.
Esistono anche delle banche del latte materno no profit, che lo raccolgono, lo analizzano e lo pastorizzano prima di metterlo sul mercato, ma il prezzo è quasi tre volte più alto rispetto a quello delle mamme on-line, arrivando sino a 4 dollari per 30 millilitri. Alcune aziende, come la Prolacta, hanno tentato di inserirsi nel commercio por profit del latte, rifornendo anche gli ospedali. Il problema è però che l'impresa non ricompensa sufficientemente le donatrici .Così le mamme in difficoltà preferiscono servirsi delle piattaforme già esistenti e far da sé.
Maria Assunta Casula