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UDINE, 6 DICEMBRE 2013 - Una società apatica e infelice che non si fida della propria classe dirigente e, allo stesso tempo, partecipa sempre meno ad azioni che potrebbero coinvolgerla in prima persona, optando per soluzioni estreme come rifugiarsi all’estero per cercare fortuna.
Difficile riconoscersi nella descrizione fornita dall’ultimo rapporto del Censis nel quale emerge tutta la drammaticità di un Paese che non riesce a risorgere dalle proprie ceneri anzi, lascia la propria terra a coloro i quali hanno combattuto a lungo e ora si trovano ad arrivare a fatica a fine mese.
Certo, la condizione in Italia negli ultimi anni non è delle migliori: la pressione fiscale si aggira intorno al 44%, una situazione insostenibile che sicuramente non favorisce la ripresa economica; tale condizione diventa insopportabile soprattutto per le famiglie, una su quattro fa fatica infatti a pagare le tasse o le bollette e il 70% è in difficoltà se deve affrontare una spesa imprevista. [MORE]
Da ciò ne deriva un crollo del potere d'acquisto delle famiglie del 9,4% nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012, dato che rimarrà sicuramente invariato anche per il prossimo anno.
La preoccupazione maggiore continua a rimanere il lavoro: il tasso di disoccupazione si è attestato intorno al 12,2%, dato che con molta probabilità non subirà alcun ritocco il prossimo anno, alla luce del fatto che continua a salire l’espulsione di forza lavoro di piccole e medie imprese. Dei 3 milioni di disoccupati, il 40% è rappresentato soprattutto dai giovani con età compresa tra i 15 e i 24 anni, gli stessi che decidono di lasciare un Paese non più famoso per le bellezze artistiche e culinarie quanto per l’assenza di meritocrazia, la scarsa qualità dei servizi e gli scandali a livello politico.
“Il malcontento degli italiani è frutto di una serie di scelte intraprese dal Governo che rischiano di immobilizzare ancora per anni la situazione attuale – afferma il Presidente dell’Epas, Denis Nesci – non ci sono stati per ora i segnali per favorire una ripresa anzi, paradossalmente riescono a trovare più spazio nel mercato lavorativo italiano gli imprenditori stranieri piuttosto che quelli nostrani – conclude il Presidente Nesci – l’obiettivo fondamentale ora è restituire agli italiani il potere d’acquisto, indispensabile per la crescita di tutto il Paese.”
Notizia segnalata dall’ufficio stampa Epas