La Lega, preoccupata per la richiesta di Riina jr, chiede intervento Guardasigilli
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ROMA, 28 SETTEMBRE 2011- Il desiderio espresso nei giorni scorsi da Giuseppe Salvatore Riina ,il figlio minore del boss, al giudice del tribunale di Pavia di voler rimanere nel nord Italia e non tornare a Corleone, ha destato la preoccupazione della Lega al Senato. Infatti, il Senatore Luciano Cagnin, ha dichiarato: “Noi con la mafia non abbiamo mai avuto a che fare e abbiamo già dato troppo. Ci saremo anche noi, con le nostre fiaccolate, a difendere il nostro territorio, il nostro Paese, la nostra gente”. [MORE]
Il senatore ha anche sollecitato un intervento del ministero della Giustizia, Francesco Nitto Palma, poiché tale situazione “sta mettendo in apprensione tutti noi padovani, tutti noi veneti. Noi siamo memori di tutti i mafiosi che abbiamo ricevuto in passato con il tanto triste provvedimento del soggiorno obbligato: quei mafiosi che hanno poi fatto scuola ai nostri”.
Luciano Cagnin, continua evidenziando che Giuseppe Salvatore Riina “non si è mai pentito né tanto meno ha mai rinnegato le sue origini, la sua attività mafiosa all'interno dell'organizzazione del padre, incontrastato numero uno. Il suo passato, aleggia pesante attorno a lui, e pensiamo che Padova non possa essere, per le sue dimensioni, le sue caratteristiche e i suoi problemi, il posto giusto per l'inserimento nella società del signor Riina”.
Conclude il senatore, “Se Riina arriverà, ci saremo anche noi, con le nostre fiaccolate, a difendere il nostro territorio, il nostro Paese, la nostra gente, come già accaduto in passato, perché noi con la mafia non abbiamo mai avuto a che fare e abbiamo già dato troppo. Riina e la mafia in genere non fanno parte della nostra cultura. “Confidiamo in un intervento del ministro Nitto Palma volto a convincere il signor Riina che da noi non si può stare e a non attuare il suo intento".
Rosy Merola