La distrazione: una tentazione nella relazione con il Signore
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CATANZARO 10 FEBBRAIO 2012 - Oggi il sacerdote Francesco Cristofaro risponde alla domanda in commento all'articolo "La preghiera: un dolce strumento contro la tentazione".
R. La distrazione al negativo sollecitata da qualunque cosa, è una forma di tentazione o di invito, che si presenta ogni qualvolta cerchiamo di vivere la nostra relazione con il Signore e il compimento della sua volontà di salvezza. Il fine di essa consiste nel non farci relazionare con il mistero dell’Eucarestia, data per la nostra santificazione e conformazione a Cristo. Anche Cristo continuamente veniva invitato da quanti lo circondavano, discepoli e non, a distrarsi dal compiere il volere del Padre, suggerendogli vie e forme diverse da quelle del Padre.
Egli non cadde mai in questa trappola, realizzando con frutto quanto il Padre le comandava, perché aveva piena coscienza della verità del Padre e fortezza di Spirito Santo: luce di verità e forza di grazia che attingeva nella quotidiana preghiera. La distrazione si presenterà sempre per interferire e disturbare la nostra relazione con il Signore. Non puoi impedire che si presenti, ma puoi ignorarla e non dargli spazio, come: crescendo nella luce della verità di Dio, tramite la lettura, meditazione e comprenzione del vangelo, la quale ti aiuta a discernere il vero di Dio, dal falso attuale, come anche nello stato di grazia, per la preghiera e l’esercizio della crescita nelle virtù. Come vedi è un cammino, più ti eserciti nell’immergerti in Dio, nella sua verità e nella sua grazia, più il tuo cuore si trasforma in Dio, e sempre meno considerazione rivolgerai ad altro che ti distrae da questo mistero di salvezza.[MORE]
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]
don Francesco Cristofaro