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REYKJAVíK, 30 GIUNGNO 2012- Si chiama Thora Arnorsdottir, ha 37 anni e sei figli, e di professione fa la giornalista; tra gli sfidanti di Olafur Ragnar Grimsson, è sicuramente il volto più noto, poichè come spesso capita alle presidenziali islandesi, è gente comune e pressochè sconosciuta a tentare la sorte, per conquistare una carica tanto ambita, sebbene per lo più simbolica.
I 236.000 iscritti alle urne, però, ricorderanno senz'altro le coraggiose inchieste firmate dalla Arnorsdottir, che nel 2008 portò alla ribalta i dettagli della crisi profonda che tanto duramente colpì l'isola nordica; e allora, sospettano i politologi, a contrastare la corsa di Grimsson, sessantanove anni, dal 1996 saldamente alla guida della nazione, potrebbe essere solo la giovane mamma, piena di grinta e di voglia di cambiamento.[MORE]
Perchè in uno stato dove la Costituzione non pone limiti massimi per quel che riguarda il numero di mandati consecutivi, ad occupare la sedia del presidente non sono stati in realtà che cinque uomini: Sveinn Björnsson , Ásgeir Ásgeirsson, Kristján Eldjárn, Vigdís Finnbogadóttir e lo stesso Grímsson sono riusciti a coprire anche quattro mandati a testa nei 68 anni di esistenza della repubblica, e se il sessantanovenne dovesse uscire vincente da questa tornata elettorale, potrebbe stabilire un record, riconfermandosi per ben cinque volte il più votato.
E' Grimsson l'uomo che è riuscito a dare un'impronta del tutto personale a quella che generalmente è una posizione simbolica, avvalendosi più volte di un articolo costituzionale, che gli ha permesso di non firmare leggi già approvate dal Parlamento, e indirre referendum popolari per lasciare che fossero i cittadini stessi a decidere a riguardo.
Nel 2011, in piena crisi, Grimsson diede la parola agli Islandesi sulle misure da adottare per il crack della banca online Icesave, e il testo parlamentare incassò una sonora sconfitta, senza precedenti nella storia del Paese; novità che pesano, e che di certo aggiungono un sapore politico a una sfida che un tempo era considerata quasi una regola.
Fino a pochi anni fa, infatti, ha ricordato lo stesso Grimsson in conferenza stampa, candidarsi contro un presidente uscente poteva considerarsi una scortesia; ma quest'anno c'è musica nuova, e il politico dei record è pronto a dimostrarlo nella sua corsa, a dire il vero, contro gli outsider.
Difficile che un agente di polizia, un imprenditore e una giornalista riescano a fermare l'uomo che è tornato in scena richiamato a gran voce da 30000 cittadini (su poco più di 300000 abitanti) sconvolti dal suo annuncio di voler rinunciare alla ricandidatura. Ma sperare, ai suoi concorrenti, non costa nulla.
Il verdetto, adesso, dipenderà soltanto dagli elettori, che fino alle 20 avranno in mano tutti gli strumenti per chiudere o meno quella che è stata a tutti gli effetti una lunga pagina e inedita pagina della storia del Paese.
(nella foto: Olafur Ragnar Grimsson (immagine da: www.termometropolitico.it) )
Simona Peluso