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ROMA, 05 NOVEMBRE 2015 – “Non per cassa, ma per equità”, un titolo eloquente per il documento dell’Istituto nazionale della previdenza sociale pubblicato in data odierna sul suo sito ufficiale: articolato in tre sezioni e 16 articoli, esso contiene le proposte normative elaborate dall’Inps e consegnate nel giugno scorso al governo.[MORE]
«Le proposte normative qui raccolte – si legge nel documento – hanno come comune denominatore quello di intervenire ai confini fra assistenza e previdenza per permettere che l’invecchiamento della popolazione italiana sia non solo finanziariamente, ma anche socialmente sostenibile. Nell’immediato reagiscono all’eredità dell’interminabile recessione, finalmente interrotta da inizio 2015, su due aspetti fondamentali: l’aumento della povertà, soprattutto fra chi è vicino all’età di pensionamento, e il livello insostenibile della disoccupazione giovanile».
La proposta, con ricadute sul sistema previdenziale e assistenziale, senza escludere il ricalcolo dei vitalizi, «va a beneficio dei contribuenti attuali e futuri – spiega l’istituto in una nota – in quanto riduce il debito pensionistico implicito. Abbatte del 50% la povertà fra chi ha più di 55 anni e non ha ancora maturato i requisiti per la pensione. Aumenta la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale e lo rende più equo».
Proposti tagli alle pensioni d’oro e ai vitalizi – «Tra i potenziali perdenti circa 250mila percettori di pensioni elevate», cui andrebbero a sommarsi «più di 4mila percettori di vitalizi per cariche elettive» – e l’istituzione di un reddito minimo garantito pari a 500 euro (400 euro nel 2016 e nel 2017) al mese per una famiglia con almeno un componente ultra 55enne.
Domenico Carelli
(Foto: dirittosanitario.net)