Indagine su presunto abuso: allenatore di calcio indagato per atleta 13enne, ordinato divieto di avvicinamento
Cronaca Emilia Romagna Rimini

Indagine su presunto abuso: allenatore di calcio indagato per atleta 13enne, ordinato divieto di avvicinamento

martedì 21 novembre, 2023

RIMINI, 21 NOV. - Un uomo di 43 anni, allenatore di calcio femminile, è indagato per abusi su un'atleta di 13 anni.

Secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani, il 43enne avrebbe abusato della ragazzina prima ancora che compisse 14 anni nelle occasioni in cui la ospitava a casa.

All'allenatore difeso dall'avvocato Francesco Vasini, è stata notificata l'ordinanza del divieto di avvicinamento, emessa dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini, Raffaella Ceccarelli. "È una vicenda molto delicata. Il mio assistito - ha detto l'avvocato Vasini - è stato già interrogato a fine ottobre. Quella del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri è stata giudicata una misura sufficiente". La ragazzina, difesa dall'avvocata Tiziana Casali, era una delle atlete della squadra di calcio femminile allenata dell'uomo. È stata sua madre a sporgere denuncia quando la figlia si era confidata con un medico che l'aveva visitata in ospedale. Allo specialista la ragazzina aveva detto di avere una relazione sentimentale col "mister" e avrebbe quindi raccontato i dettagli di cosa accadeva quando era sua ospite. La tredicenne, secondo quanto emerso, avrebbe pensato di esserne innamorata e di avere una relazione sentimentale. Considerava l'uomo una specie di mentore oltre che allenatore della sua squadra. Secondo la giudice per le indagini preliminari è stato proprio abusando della qualità di allenatore, approfittando del momento psicologico che la ragazzina stava vivendo, che l'uomo avrebbe carpito la fiducia della tredicenne. I rapporti tra i due sono emersi quando la giovane è stata ricoverata a causa di un crollo emotivo, e si è rifiutata di sottoporsi a una visita. Con l'aiuto degli specialisti la tredicenne avrebbe poi iniziato a raccontare cosa era accaduto quando aveva passato alcune notti a casa dell'allenatore con il consenso dei genitori. Racconti che avrebbero poi trovato riscontri anche in alcune chat che la sorella della vittima le aveva trovato sul cellulare. In alcune conversazioni, poi cancellate, il 43enne avrebbe chiesto alla ragazzina di non raccontare nulla altrimenti lui sarebbe finito in carcere.


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