Inchiesta "Helios" Indagati politici, in intercettazioni anche raccomandazioni
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REGGIO CALABRIA, 09 GIU - Dalle conversazioni intercettate nel corso dell'inchiesta "Helios" della Dda di Reggio Calabria "viene inequivocabilmente confermata la volontà dei rappresentanti della Avr di accontentare gli esponenti delle cosche locali. Peraltro ciò avveniva anche a discapito di un soggetto, il quale non era un quisque de populo in quanto indicato in altra conversazione quale soggetto raccomandato da un politico".
Lo scrivono i giudici del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione misure di prevenzione nel decreto con cui hanno disposto l'amministrazione giudiziaria per la Avr. Politico che i carabinieri, coordinati dalla Dda reggina, hanno identificato nel deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, all'epoca dei fatti assessore del Comune di Santo Stefano d'Aspromonte, cugino di Domenica Catalfamo, assessore regionale ai Lavori pubblici indagati in qualità di ex dirigente del Comune di Reggio Calabria.
Cannizzaro, che non è indagato, secondo quanto emerso dalle intercettazioni di terze persone, avrebbe raccomandato un altro imprenditore, invece escluso. Nella stessa intercettazione viene citato anche il nome di Antonio Caridi, all'epoca senatore, attualmente imputato nel procedimento Gotha perché ritenuto in un ruolo apicale nella ndrangheta reggina.