Inchiesta "Inter Nos" Appalti Sanità e 'Ndrangheta: Sequestrati Beni per 6,5 Milioni a Imprenditore Reggino
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Operazione della Guardia di Finanza: Inchiesta "Inter Nos" Rivela un Sistema Corruttivo Radicato**
REGGIO CALABRIA, 6 GIU. – Un'operazione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha portato al sequestro di beni per un valore di 6,5 milioni di euro a un imprenditore locale, D.C., di 61 anni, nell'ambito dell'inchiesta "Inter Nos". L'indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria, aveva già portato, il 2 agosto 2021, all'esecuzione di 17 misure cautelari, svelando un sistema consolidato di corruzione che permetteva alle imprese legate ai clan di aggiudicarsi gli appalti dell'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Reggio Calabria per la pulizia degli ospedali.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ed eseguito in Calabria e Lombardia dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello SCICO, sotto la direzione della DDA guidata da Giovanni Bombardieri.
L'indagine economico-patrimoniale, condotta dal GICO e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, ha evidenziato una sproporzione tra il reddito dichiarato da D.C. e il valore dei beni a lui riconducibili. D.C. è ritenuto l'imprenditore di riferimento di storiche articolazioni territoriali della 'ndrangheta, avendo garantito, secondo l'accusa, che le stesse ricevessero i proventi degli appalti pubblici.
D.C. è stato rinviato a giudizio per associazione mafiosa finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti e altri delitti contro la pubblica amministrazione. Secondo l'accusa, l'inchiesta "Inter Nos" ha fatto emergere un rodato sistema corruttivo che ha permesso all'impresa di D.C. di svolgere indisturbata il servizio di pulizie negli ospedali reggini, con il supporto della 'ndrangheta.
L'imprenditore, insieme ad altri, avrebbe realizzato un sistema criminoso ben organizzato che, grazie a condotte corruttive con funzionari della pubblica amministrazione e turbative d'asta, sarebbe riuscito ad aggiudicarsi per oltre vent'anni gli appalti dei servizi di pulizia e sanificazione nelle strutture sanitarie dell'ASP di Reggio Calabria. A tal fine, sarebbe stata costituita una cassa comune nella quale ogni imprenditore versava il proprio contributo, proporzionale alla propria forza economica, destinato a corrompere i pubblici funzionari e pagare le famiglie di 'ndrangheta.
Il sequestro ha riguardato l'intero compendio aziendale di due imprese, quote di partecipazione in una società di capitali, quattro immobili, un'auto, oltre a rapporti bancari, finanziari, assicurativi e relative disponibilità. (Ansa) (Immagine archivio)
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