Incendio in centro raccolta rifiuti a Monte S. Angelo, ipotesi dolo

Luigi Palumbo
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Incendio in centro raccolta rifiuti a Monte S. Angelo, ipotesi dolo
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FOGGIA, 17 DICEMBRE – Secondo le prime ipotesi fornite dai carabinieri, ignoti avrebbero dato origine all’incendio avvenuto verso le 2 della notte alla periferia Monte Sant'Angelo, presso l'area ecologica gestita dalla 'Tecneco,  in via Cimitero. Malgrado non siano state rinvenute tracce di di liquido infiammabile, l'incendio doloso é la pista maggiormente accreditata dagli investigatori che stanno indagando sul rogo che la scorsa notte è  divampato all'interno del centro raccolta rifiuti.

Le fiamme (riporta l’AGI) hanno distrutto un fabbricato in legno utilizzato come deposito di attrezzature e hanno anche danneggiato un altro fabbricato adibito ad ufficio. Per spegnere il rogo sono intervenute alcune squadre dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia ed i carabinieri, che hanno già acquisito le immagini delle telecamere del servizio di videosorveglianza alla ricerca di qualche elemento utile alle indagini.

"Stiamo impiegando - ha spiegato il sindaco di Monte Sant'Angelo, Pierpalo D'Arienzo - tutte le nostre forze per lanciare un'immagine diversa della nostra città la Città dei due Siti Unesco, la città dei gemellaggi internazionali tra i principali centri della cristianità in Occidente, la città della storia e della cultura. Notizie di questo tipo ci riportano indietro, a scenari ed etichette che non vorremmo più cucirci addosso. E così ci indigniamo se i giornalisti su emittenti televisive nazionali definiscono la nostra città come la "culla della mafia garganica", la quarta mafia più pericolosa d'Italia. La verità, invece, è che la mafia esiste, è ancora forte ed è ben radicata nel territorio. Si alimenta dell'economia delle nostre imprese, delle nostre famiglie. Siamo in guerra e la Squadra Stato è una delle forze in campo. Il resto - ha concluso il primo cittadino - spetta a noi cittadini perbene, a noi persone oneste. Se continuiamo a restare a guardare, se continuiamo ad indignarci senza reagire, questo cancro prima o poi ci divorerà e non ci sarà alcuna speranza per la nostra terra, per il nostro futuro, per i nostri figli".

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Scritto da Luigi Palumbo

Giornalista di InfoOggi

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