Inaugurazione centrale San Giuliano: Le considerazioni dell'assessore Nicola Benedetto
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MATERA, 26 LUGLIO 2013 – “Ci sono voluti dodici anni per sbloccare una situazione incancrenita per responsabilità di chi ha gestito il Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto e riattivare un impianto che risale al lontano 1966 e che risulterà efficace a raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico e quindi, principalmente, ad abbattere il costo irriguo sostenuto dagli agricoltori del Materano”.
Così ha dichiarato l’assessore all’agricoltura, Nicola Benedetto, sull'inaugurazione della Centrale idroelettrica della diga di San Giuliano.
“L’iniziativa fa seguito all'intesa storica raggiunta con l’Enel relativa ad una transazione con un risparmio immediato di alcuni milioni di euro e la successiva possibilità di accedere al mercato libero energetico con una diminuzione delle tariffe prevedibile in circa il 40% in meno di quelle attuali, che determinerà un risparmio stimabile in altri milioni di euro l’anno sul costo delle bollette consortili, a carico dei tre Consorzi di Bonifica lucani per i servizi forniti dall’Enel e quindi con una sensibile riduzione dei costi energetici per gli agricoltori.
Proprio per questo mi sono impegnato a disincagliare la vicenda della centrale idroelettrica di San Giuliano per accrescere ulteriormente le possibilità di contribuire ad abbattere i costi aziendali diretti per aziende agricole e zootecniche e superare la situazione debitoria dei Consorzi.
Intendiamo inoltre contribuire all’incremento della produzione elettrica da fonti rinnovabili che, secondo i dati del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) nel nostro Paese registra una crescita troppo lenta per l’energia idraulica che passa da 18.092 MW del 2011 a 18.232 MW del 2012, a differenza invece del più consistente incremento per l’eolico e il solare. Per un Paese come l’Italia che ha il 70% del territorio costituito da montagne, l’energia idroelettrica è sempre stata una risorsa fondamentale non solo per l’agricoltura ma anche per le famiglie.
Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente (Comuni rinnovabili), ben 1.021 municipi in Italia sono dotati di un impianto idroelettrico di taglia inferiore ai 3 MW per una potenza totale di 1.123 MW, con un’energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre un milione e 700mila famiglie. Contiamo molto sul bando dell'ex Agensud (trasferita al Ministero delle Politiche Agricole) che prevede contributi ai Consorzi di Bonifica delle regioni del centro-sud e all’Eipli per la realizzazione di impianti cosiddetti mini-idroelettrici connessi agli impianti irrigui esistenti.
Il contributo pubblico ammonta complessivamente a 20 milioni di euro, e si prevedono investimenti per oltre 60 milioni di euro grazie al capitale apportato dai privati. Come ha rilevato il commissario ex Agensud Roberto è un provvedimento fortemente innovativo che consente con poche risorse di investimento di produrre ingenti quantità di energia elettrica: ogni consorzio potrà produrre sino a 8.000 Kw/h di energia elettrica equivalente al consumo per un intero anno solare di 13.000 famiglie medie. Il totale della programmazione consentirà di produrre ogni anno oltre 125.000.000 Kw/h, l’ equivalente dell’energia elettrica consumata da 1.000.000 di cittadini italiani.
Tra gli elementi più significativi, la dimensione degli impianti: potenza nominale media annua di concessione da 15 a 1000 KW; spese ammissibili: costi di progettazione e realizzazione (previsti due distinti contributi); regime di incentivazione: 20, 30, 40% del costo complessivo in funzione della potenza elettrica; termini di invio delle domande: 31/10/2013 e 31/01/2014 (in caso di disponibilità residua è prevista una 3° fase).
Si tratta di una misura destinata ad avere ripercussioni positive sul mondo agricolo e sulle Pmi della nostra regione che vorranno accettare la sfida dell’energia ecosostenibile”. [MORE]