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ROMA, 25 NOVEMBRE 2013 – Nome in codice C/2012 S1, Ison, la cometa più attesa dell’anno, con il suo diametro che varia da 1 a 10 chilometri, è stata ribattezzata la “cometa del secolo” o “cometa di Natale”, perché secondo la prospettiva più ottimistica dovrebbe brillare durante il periodo natalizio.
Scoperta il 21 settembre 2012 dagli astronomi russi Vitali Nevski e Artyom Novichonok nel corso del programma di ricerca sugli asteroidi potenzialmente pericolosi per il loro avvicinamento alla Terra, l’International Scientific Optical Network, da cui appunto prende il nome, questa cometa radente dal nucleo di ghiaccio per la prima volta lascia la sua patria d’origine, la Nube di Oort (distante circa un anno luce dalla Terra), per avvicinarsi al Sole. Il primo ottobre scorso ha sfiorato Marte, e ora il perielio, ovvero il punto di massima vicinanza al Sole, è previsto dagli scienziati per il 28 novembre, quando Ison transiterà a 1,2 milioni dalla nostra stella. Se dovesse sopravvivere all’incontro ravvicinato, non evaporando del tutto sotto il tiro delle radiazioni solari, come è accaduto ad altre comete in passato, sarà ancora più luminosa di quanto non lo sia attualmente, offrendo un magnifico spettacolo a ridosso di Natale.
Intanto, da sud-est, Ison è già visibile anche a occhio nudo nelle prime ore dell’alba. Negli ultimi giorni infatti il suo bagliore è aumentato: il telescopio Trappist (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescop), che si trova sulle Ande cilene, ha osservato un aumento della produzione di gas e di luminosità, passata dalla magnitudo 7 a 4.
Il fenomeno sarà all’altezza delle aspettative? Occhi dunque puntati al cielo, l’incognita sarà presto chiarita.
(Immagine: da nasa.gov, una foto di Ison realizzata da uno dei telescopi del Marshall Space Flight Center)[MORE]
Domenico Carelli