Immigrazione, Grillo sul Blog: giro di vite su permessi soggiorno. Scontro Salvini-Avvenire
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Immigrazione, Grillo sul Blog: giro di vite su permessi soggiorno. Scontro Salvini-Avvenire

sabato 8 agosto, 2015

ROMA, 8 AGOSTO 2015 - Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo torna all'attacco sul tema immigrazione. E dal suo Blog spiega quale sarebbe la soluzione per l'emergenza: meno permessi umanitari e più rimpatri forzati. Quattro proposte presentate dal consigliere comunale torinese Vittorio Bertola, riprese dal leader del Movimento e elencate in prima pagina nel suo Blog: "Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che solo l'Italia concede in massa. Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone cui viene respinta la domanda di asilo. Procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo". [MORE]

E sul tema dell'immigrazione torna a insistere anche il leghista Matteo Salvini ormai in aperta polemica con il Vaticano: "Altri 800 clandestini sbarcati inItalia. Li staranno portando a Bruxelles o in Vaticano...?", ha scritto su Facebook il leader della Lega, oggi duramente attaccato da Avvenire per le sue posizioni intransigenti: “Chi in Italia capovolge la disperazione di questi perseguitati in atto di 'invasione' è di fatto un complice attivo di dittatori, sfruttatori, trafficanti e tagliagole”, si leggeva stamani sulle colonne del quotidiano di Vescovi.

Ma i grillini non vogliono lasciare a Salvini il monopolio sul problema immigrazione come strumento di campagna elettorale. E così anche loro propongono la loro ricetta. Ecco dunque i quattro punti di Bertola: "Giro di vite sui permessi di soggiorno" perché "da noi quasi un asilo politico su due viene dato a persone che non ne avrebbero diritto secondo i trattati internazionali sui rifugiati, ma che noi accogliamo comunque per 'gravi motivi umanitari'. Negli altri Paesi europei questo tipo di permessi non esiste o viene usato in misura molto minore, da noi invece con questa motivazione si fanno entrare persone che non dovrebbero, perché? Per alimentare l'industria dell'accoglienza".

La seconda proposta riguarda i sistemi di rimpatrio forzato perché "non è ammissibile che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto corrisponda di fatto una ammissione in Italia, come clandestini, perché ci si limita a consegnargli un foglio con scritto "devi lasciare il Paese, fallo tu, ok?". Questo non è un comportamento serio, se uno deve essere espulso deve essere accompagnato alla frontiera e/o caricato su un aereo per il suo Paese di origine, a forza se necessario".
E ancora, scrive Bertola, "non è possibile che uno che non ha diritto all'asilo, anche palesemente, possa restare in Italia per anni semplicemente facendo ricorso contro il provvedimento di diniego dell'asilo, perdipiù a spese nostre perché essendo nullatenente gli avvocati li paghiamo noi. E' giusto dare una possibilità di ricorso per evitare abusi, ma essa segua un suo percorso d'urgenza in modo da venire evasa nel giro di un mese o due e da non dare scuse a chi non ha diritto di stare in Italia".

Infine, la quarta proposta: "Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Qui a Torino qualche mese fa c'è stato un profugo senegalese che per settimane usciva tutte le mattine alle 5 dal suo ostello (pagato da noi) e andava a rapinare e accoltellare le donne alle stazioni della metropolitana. Dopo 8 rapine violente l'hanno preso, e ci si chiede: ma la cooperativa che gestiva l'accoglienza non si è mai accorta di niente?".

Tiziano Rugi

Foto: Corriere.it 


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