"Il risparmio come risorsa per una finanza etica" in un convegno all'Istituto Teologico Calabro
Cronaca Calabria

"Il risparmio come risorsa per una finanza etica" in un convegno all'Istituto Teologico Calabro

martedì 9 luglio, 2013

CATANZARO, 9 LUGLIO 2013 - “Il risparmio come risorsa per una finanza etica” è stato al centro del convegno tenutosi all'Istituto Teologico Calabro di Catanzaro, nella consapevolezza che per concepire una strada di nuovo lavoro e sviluppo è necessario un radicale cambiamento nel settore del credito. L'incontro è stato l'occasione per riflettere sul dovere etico di ciascuno al risparmio: un risparmio propositivo, attivo, capace di risollevare le sorti dell'economia.

A veicolare la riflessione sul come e perché essere “buoni” risparmiatori, consapevoli delle conseguenze che l'uso del proprio denaro può comportare e pronti ad abbracciare l'etica nella gestione di una così grande risorsa, è stata Banca Popolare Etica. “Non un'istituzione di beneficenza – ha spiegato Steni Di Piazza, Area Sud Banca Popolare Etica - ma un intermediario creditizio trasparente, senza segreti per i cittadini, che trasferisce alle imprese, oltre che il risparmio, anche i valori e le aspettative dei risparmiatori, affinché l'attività economica sia effettivamente strumento di crescita e di promozione umana”. La finalità di Banca Popolare Etica è fare confluire risorse e fiducia verso quei progetti di cui la comunità civile ha bisogno per crescere. “Una finanza non come strumento di standardizzazione, di spersonalizzazione e di disgregazione – ha affermato Di Piazza - ma come valorizzazione delle identità, delle differenze, delle relazioni interpersonali, dell'interazione solidale tra le persone, le imprese e le istituzioni che animano il territorio”. Una finanza, dunque, che diventa parte integrante nei processi di sviluppo locale.

A fare gli onori di casa, introducendo l'argomento sul “risparmio etico” è stato il direttore dell'Istituto Teologico Calabro, don Giovanni Mazzillo. “L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; non di un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona”, ha detto Mazzillo, il quale, richiamando la nascita di centri di studio e percorsi formativi di business ethics, i conti e i fondi di investimento cosiddetti etici proposti dalle banche, che sviluppano una finanza etica soprattutto mediante il microcredito, e in più in generale la microfinanza, ha dimostrato di apprezzare molto questi processi meritevoli di sostegno. Tuttavia, come ha fatto notare il direttore dell'Istituto Teologico, l'aggettivo “etico” deve essere inquadrato nella logica della giustizia e del vero bene dell'uomo, poiché spesso è usato in modo generico per giustificare decisioni che si rilevano, nei fatti, contrarie al valore del bene comune. “Occorre adoperarsi – ha detto Mazzillo - non solamente perché nascano settori etici dell'economia e della finanza, ma perché l'intera economia e l'intera finanza siano etiche e lo siano non per un'etichettatura dall'esterno, ma per il rispetto delle esigenze intrinseche alla loro stessa natura. Parla con chiarezza, a questo riguardo, - ha evidenziato - la dottrina sociale della Chiesa, che ricorda come l'economia, con tutte le sue branche, è un settore dell'attività umana”.

Di Piazza ha fatto notare ai presenti che nei tempi di gravi crisi l'elemento cruciale non è tanto la diminuzione di ricchezza, ma la sua accumulazione nelle mani sbagliate. Perciò è importante fare conoscere la finanza etica. Un argomento, che ha attirato l'attenzione del rettore del seminario Pio X, mons. Vincenzo Scaturchio, dei seminaristi studenti di teologia, degli studenti della licenza con l'indirizzo Nuova evangelizzazione e della licenza in teologia Morale Sociale, di diversi docenti e di alcuni imprenditori, e su cui sono ruotati anche gli interventi di Maria Antonietta Mazzei, banchiere ambulante Calabria di Banca Etica, di Amelia Stellino, responsabile della Commissione di Economia di Comunione per la Sicilia, Calabria e Malta, e di Marina Galati, vice presidente Comitato Etico Banca Etica.

Tutti i relatori, anche attraverso esempi pratici, hanno consentito ai presenti di capire in che modo ognuno può partecipare attivamente con le proprie scelte alla crescita e alla diffusione di un’economia sana e di una finanza che sia risorsa per il bene collettivo. I partecipanti al convegno sono stati educati al risparmio, che è poi educazione alla libertà e alla legalità, e invitati alla riflessione sul loro agire e sulle decisione quotidiane, che dovrebbero essere tutte indirizzate al bene comune. Solo così si può uscire dalla crisi.

Lo stesso Stesi Di Piazza ha sottolineato che “Chi in questi anni ha fatto investimenti etici, oggi si ritrova con un risultato al tempo stesso etico, economicamente vantaggioso e sicuro. Chi ha dato vita ad azienda di economia di comunione ed economia civile, ad una gestione aziendale prudente e sana senza credere alle sirene del lusso facile o dei grandi guadagni finanziari, oggi ha aziende più robuste e sane. Questa crisi – ha continuato - può essere una opportunità per aprire un dibattito sulla sostenibilità del capitalismo e può creare le condizioni culturali perché altre finanze possano svilupparsi, cambiando la natura della economia di mercato”.

Nell’occasione è stato lanciato un altro evento significativo che si terra dal 24 al 29 settembre ad Avola, in Sicilia. Si tratta della seconda edizione del Laboratorio di Economia Civile dal titolo: “La cooperazione tra inclusione sociale e sviluppo sostenibile”. La scuola di formazione, promossa da diverse realtà come Economia Civile, Banca Etica ed Economia di Comunione, è rivolta ai giovani di età compresa dai 20 ai 35 anni. Per tutti coloro che fossero interessati il programma e la domanda di partecipazione sono scaricabili dal sito www.laboratorioeconomiacivile.it. [MORE]
 


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